Carnality «Carnality» [2011]

Carnality «Carnality» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2226

 

Band:
Carnality
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Titolo:
Carnality

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
William Leardini :: Bass
Manuel Arlotti :: Drums
Marco Righetti :: Guitars
Andrea Manenti :: Vocals

 

Genere:

 

Durata:
37' 54"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Full length di debutto per i brutal deathster Riminesi Carnality, che ci propongono 10 tracce per 38 minuti di una musica veloce e affilata ma non troppo satura di tecnicismi e massivamente influenzata dal brutal Americano.
In questo full length, dopo un breve intro, troverete delle mazzate spesso veloci che seguono la scia di quanto fatto da certi ultimi Suffocation e Dying Fetus nella opener “esegesi…”, per proseguire a citazioni dei Brutal Truth di “estreme conditions…” in “Of memories we die”, proseguendo per la violentissima e leggermente più melodica alla fine “Dethroned”, e la migliore del lotto (insieme alla già citata “Dethroned”) “nihilism of the technique” che possiede una serie di tempi medi davvero convincenti oltre ad uno stile che diventa un po’ più tecnico ma anche dotato di un certo flavour old school, che lo rende il più riuscito perché completo. Ottima anche “Across human desolation”, con dei riff efficaci.
Musicalmente riuscito e godibile, dunque, è la personalità tuttavia il punto debole di quest’album. Certo, è difficile chiedere personalizzazione del sound da una band al primo full length facente death metal, ma per un po’ tutto il disco la band sembra usare stilemi appartenenti ad altre bands, come ad esempio una chitarra solista che a volte sovrabbonda, facendo assoli a volte non indispensabili, altre volte ficcati nel posto sbagliato, altre volte insistono su uno stile che sembra essere derivato da certi ultimi Meshuggah e altre volte aprono la canzone su tonalità melodiche. Bello e spettacolare, ma anche non sempre a fuoco con la sostanza musicale.proposta. Non solo: manca un po’ più di variazione del songwriting: mancano i tempi medi (occhio: non quelli lenti, quelli ci sono), il riffone death vincente senza fraseggi sulle parti veloci e in generale una maggiore dote di fantasia che ci aspettiamo essere sviluppata con le prossime release.
Il giudizio finale rispecchia una band buona, sulla buona strada e godibile, tranquillamente consigliata ai fanatici del brutal americano, che però per me può migliorarsi e divenire ancora più letale.

Track by Track
  1. Cosmic Syncronism 60
  2. Exegesis of a Disaster 65
  3. Of Memories We Die 70
  4. Dethroned 80
  5. A Mirror That Doesn't Reflect 70
  6. Nihilism of the Technique 80
  7. Across Human Desolation 75
  8. Panopticon 65
  9. Mass Murder 65
  10. A Rest Unearth 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
69

 

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