The King's Band «Antichrist» [2012]

The King's Band «Antichrist» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Vincent »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
946

 

Band:
The King's Band
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Titolo:
Antichrist

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Karlage King - Vocals
Matteo Pellegrini - Guitar
Antisocial - Bass
Luca Spinozzi – Drums

 

Genere:

 

Durata:
23' 22"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

The King’s Band è una one man band con a capo Karlage King che si occupa di scrivere i testi e le musiche facendosi supportare per l’arrangiamento da altri musicisti. Quello che questo eccentrico e alquanto estroverso tipo vuole proporci è un ritorno al passato, a quegli anni ’80 intrisi del classico metal glam hairy i cui capostipiti erano Twisted Sisters, WASP, Motley Crue, etc... In genere non amo particolarmente questi "artisti" che puntano a creare scalpore per farsi sentire e per suscitare interesse: uno che chiama il proprio disco Antichrist e che come copertina mette se stesso a testa in giù, con corna degne di Lucifero e mutande leopardate non mi sembra esattamente il tipo che vuole passare inosservato anche se trovo che per fare ciò si potrebbero evitare certi eccessi. E la bandiera americana sullo sfondo? È per richiamare alla mente la patria dei gruppi precedentemente citati? Non so... In ogni caso, "Radio Hell" come dice lo stesso Karlage all’inizio non poteva che avere come frequenza 666. La voce sinceramente mi sembra un po’ scarna e spesso sembra quasi voler puntare a qualcosa di inarrivabile... non so se abbia preso o stia prendendo lezioni, ma fossi in lui lo farei. Non voglio essere troppo cattivo nei suoi confronti, ma il livello non è dei più alti. Questa prima traccia sembra essere all’interno del genere che lui stesso ha definito il metal anni ‘80 perfetto, ma poi arriva quasi ad un punk hard rock con “Gypsy Night” e “Sex After Night”: forse più coinvolgenti e più ricchi di riff ed assoli dove la voce di Karlage trova sicuramente un sound più idoneo alle sue capacità. Il problema è che le canzoni sembrano a tratti sconnesse, non si sa bene dove vogliano arrivare passando da un sound all’altro. L’esempio eclatante è “Trip In The After Life”: inizia con un pianoforte ben fatto, passa poi a riff più pesanti a cui fa seguito un intramezzo distorto e iper-sporco di chitarra per tornare poi tutto ad un tratto più aggressiva nel finale. Non è molto chiaro. Le ultime due tracce rispecchiano il mio giudizio finora. Non mi sono sentito di scendere troppo al di sotto del 60 come voto perché comunque l’impegno di questo poliedrico Karlage c’è e tutto sommato anche i musicisti che lo affiancano sono preparati. Per concludere un consiglio, lui ci tiene a dire "Karlage have got other 52 songs ready to be arranged! I hope to record 'em all before I die!!!": io non sono nessuno e King può anche cestinare questo finale, ma fossi in lui cercherei di farne magari 20 fatte bene, cercando un sound, curando ogni aspetto e le varie sfumature, invece di farne 52 tutte così... credo sia più importante la qualità della quantità, no?

Track by Track
  1. Radio Hell 50
  2. Gypsy Night 55
  3. Sex After Night 60
  4. Trip In The After Life 50
  5. You Are My Bitch 50
  6. Death Or Glory 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 50
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
54

 

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