Antagonist Zero «Doomed» [2012]

Antagonist Zero «Doomed» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1426

 

Band:
Antagonist Zero
[MetalWave] Invia una email a Antagonist Zero [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Antagonist Zero [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Antagonist Zero [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Antagonist Zero [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Antagonist Zero

 

Titolo:
Doomed

 

Nazione:
Finlandia

 

Formazione:
Ville Siikamäki :: Vocals
Ben Pakarinen :: Guitars, Vocals
Juho Suokas :: Guitars
Fredde Sjöblom :: Bass
Aleksi Tervo :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
39' 53"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Giornata uggiosa e fredda oggi, ideale per ascoltare “Doomed” dei finlandesi Antagonist Zero, anche loro appena di ritorno dalla firma di contratto per la Violent Journey Records e per di più freschi di pubblicazione del debut-album.
Intendiamoci, “Doomed” non è nulla per cui strapparsi i capelli o farsi venire attacchi isterici per l’uscita di un nuovo fiammante disco che fa dell’originalità il suo monito per l’umanità, tutt’altro.
Già il titolo del platter ci suggerisce cosa andremo ad ascoltare: Doom Metal, anche se in questo caso la proposta è condita con forti influenze Death e leggeri richiami al Black quanto a scelta di melodie piuttosto scarne e minimali ma equilibrate.
Il quintetto dimostra sufficienti doti tecniche anche se sulle voci avrei qualcosa da ridire poiché i puliti non convincono molto più dei pesanti growl e la loro resa non è eccelsa, nota dolente il fatto che ogni tanto avvengono delle leggere stecche (e non credo siano volute) che, almeno a me personalmente, hanno fatto storcere un po’ il muso ma tutto sommato non si parla di errori devastanti, il disco scorre bene e, sebbene i nostri suonino un genere che contempla minutaggi mediamente elevanti, le cinque tracce che vanno a comporre il tutto non arrivano a quaranta minuti indi per cui non posso nemmeno parlare di noia.
Dopo un eccessivo e lungo intro di pianoforte dal suono glaciale si snoda “Nighttime Harmony” la quale di armonico francamente non ha molto poiché il medesimo fraseggio di chitarra viene ripetuto decine di volte per una traccia che, a mio avviso, poteva sopravvivere anche con quattro minuti di meno e con meno prolissità.
Di ripetitivo per fortuna non rimane molto perché nelle tracce che seguono il tutto si inizia a strutturare in modo assai più convincente, fermo restando che non sto parlando di musica che brilla per sperimentazione.
“AZ” e “Catatonic” sono brani onesti e fanno degli inserti acustici e della semplicità il loro baluardo, appaiono gradevoli e oscuri mentre le perle del disco sono senza dubbio la titletrack, canzone di più di 12 minuti, la cui intensità è veramente interessante e la disperazione si può toccare con mano; è la versione di “Fading” (traccia precedente) migliorata per come la vedo io.
In conclusione, “Doomed” può restare interessante solo a quella fetta di pubblico che macina dischi oscuri e depressivi di matrice scandinava e similari, per tutti gli altri consiglio di cercare altrove, qui solo i veri fan sono ammessi.

Track by Track
  1. Nighttime Harmony 50
  2. AZ 60
  3. Catatonic 60
  4. Fading 70
  5. Doomed 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
62

 

Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1426 volte.

 

Articoli Correlati

News
  • Spiacenti! Non sono disponibili altre notizie correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.