Abbas Taeter «Oblio» [2012]

Abbas Taeter «Oblio» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1006

 

Band:
Abbas Taeter
[MetalWave] Invia una email a Abbas Taeter [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Abbas Taeter

 

Titolo:
Oblio

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Mancan :: Vocals, Guitars

Guests musicians:
Atlos :: drums
Namgyal :: bass
Sicarius Inferni :: guest keyboards and piano
Cabal Dark Moon :: guest vocals
Akeron :: guest guitars
Valkiria :: guest guitars
XeS :: guest vocals

 

Genere:

 

Durata:
46' 49"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Non pago della ricompensa ottenuta con l’ottimo “Inferno”, Mancan degli Ecnephias spolvera il suo progetto solista “Abbas Taeter”, col quale dà sfogo alle sue tentazioni black metal. Ed è proprio questo che troverete in questo secondo cd, con una veste grafica magari non impegnatissima ma comunque con un full length sufficientemente lungo (quasi 47 minuti) e diluito in 8 tracce più intro, outro, un intermezzo e due canzoni brevi per sola chitarra acustica e voce pulita, a formare un cd che sembra diviso in parti diverse. Ed è così che verrà scomposto questo cd in sede di recensione.
La prima parte va dall’intro della prima traccia fino alla quinta compresa, e fin qua per la verità il risultato è buono ma non molto imprescindibile: ciò che zavorra questo brani non è tanto la qualità dei brani quanto il fatto che la struttura delle canzoni e il mood non sono molto diversi tra loro, anche se “Rito dei fuochi pagani” riesce a convincerci insieme alla più breve (e diversa dalle altre finora viste) “I dannati dall’oblio”, con la prima di queste molto debitrice alle prime cose degli Opera IX e la seconda a metà tra i Corpus Christii di “The Fire God” e certi Negura Bunget. Dopo l’intermezzo, si fa sul serio e Abbas Taeter rivela la sua seconda parte, ovvero l’accoppiata di brani dominatrice del disco, ovvero “Vetusta Abbazia” e “Sanctus in tenebris”, la prima delle quali in pieno stile Umbra Noctis e anche dotata di una parte corale, mentre la seconda è il brano più vario e si avvale del fatto di avere dei riffs magistrali e dal feeling tragico. La terza parte, che va dalla più tipicamente black “La notte del culto” fino alla fine non fa che confermare il valore di questo “Oblio”, con anche la conclusiva “Vitriol” a incuriosire per una buona prova vocale di Mancan alla voce e un mood molto cupo che mi ha affascinato. “Oblio” è dunque un cd globalmente abbastanza riuscito, nonostante una tracklist sinceramente un po’ poco efficace e da me non condivisa, con l’apertura del cd non eccezionale e con la conclusione direi troppo diluita, con 3 tracce su 5 che sono intermezzi da me a un certo punto giudicati troppo ridondanti. Non solo: alle volte le influenze degli Ecnephias si sentono comunque, come i ritornelli presenti nelle prime canzoni, buoni ma che rischiano di far andare Abbas Taeter in crisi d’identità a tratti.
Insomma: apprezzabile cd, anche se forse più apprezzabile dai fans degli Ecnephias che dagli altri. Se ne consiglia un ascolto a chi stia cercando un cd black metal non necessariamente violento e furioso.

Track by Track
  1. Inverno Eterno 60
  2. Tetro lamento 65
  3. Preda 65
  4. Rito dei fuochi pagani 75
  5. Dannati dall’oblio 70
  6. Antico Sentiero 60
  7. Vetusta Abbazia 80
  8. Sanctus in tenebris 80
  9. Hiems sevitia 60
  10. La notte del culto 70
  11. La camera delle torture 60
  12. Vitriol 70
  13. Obedimus 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Snarl pubblicata il --. Articolo letto 1006 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.