Cani Radar «Cani Radar» [2012]
Cani Radar
Titolo:
Cani Radar
Nazione:
Italia
Formazione:
Manuel Sifuentes :: Vocals
Gabriel Todino :: Guitar
Francesco Sbarbo :: Bass
Giulio Talamanca :: Batteria
Genere:
Durata:
31' 46"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Che l’omonimo album dei Cani Radar abbia qualcosa, qualsiasi cosa da proporre di nuovo non me lo sogno nemmeno di scriverlo in quanto ciò che è contenuto in questo (per fortuna) breve platter riesce a risultare al contempo amorfo, senza una direzione stabilita e abbastanza finto. Non venitemi a parlare di sperimentazione, poesie, avantgarde e roba per scialbi hipster degli anni duemila perché non è proprio questo il caso.
Ciò che ho provato ascoltando “Cani Radar” non è buono né potrebbe esserlo; mi sta bene che i nostri abbiano chiaramente messo le mani avanti sostenendo –non senza una punta di ironia- di tentare di proporre ciò che meglio gli riesce di suonare e facendolo in modo onesto sottolineando in un certo qual modo questa loro voluta mediocrità in musica con un “noi ci sentiamo una se non quattro spanne sotto gli altri”.
Personalmente non credo basti tutto ciò per risultare modesti o quantomeno generare vibrazioni positive circa un operato, certamente è meglio di una ridicola pubblicità auto celebrativa (come fin troppo spesso accade) ma usare ironia sulla propria musica può essere un’arma a doppio taglio specie se effettivamente il prodotto è veramente mediocre.
Mediocre in quanto questa sorta di sciapo Alternative Rock inzeppato di semi-Grunge e Crossover “de noi altri“ non fa certo onore ad un quartetto che in effetti non si trova “una se non quattro spanne sotto gli altri” ma che tecnicamente non ha poi così tanto da invidiare. C’è un minimo di precisione nella musica dei Cani Radar, precisione ma assolutamente assenza di talento e ignoro se la cosa sia voluta o meno, io mi baso su ciò che ho qui sulla mia scrivania ovvero un prodotto assolutamente da cestinare nonostante sia stato mixato e masterizzato da indovinate chi…Tommy Talamanca. Non avrei mai creduto che un nome di così alto rilievo nel metal del nostro paese si fosse messo a produrre tutto ciò ma il lavoro è lavoro.
Tolto il discorso delle liriche sulle quali è meglio non sindacare visto così tanto pressapochismo, avrei preferito che questo disco fosse stato completamente volto ad una dimensione fruibile da MTV o Rock TV, almeno la strada sarebbe stata chiara e invece nemmeno questo. C’è sempre un’aria di indefinitezza dietro ogni brano che è costruito senza nemmeno troppi crismi mediante idee che andrebbero sviluppate molto di più così come il lavoro generale me lo sarei aspettato più grande.
Troppa confusione e ben poca sostanza; o le cose si fanno bene o le cose più semplicemente non si fanno.
Track by Track
- Parole 45
- Distante 40
- Altea 55
- Prototipo 50
- Muri Di Polvere 45
- Media Follia 50
- Neve Lenta 45
- Potere Quotidiano 45
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 50
- Originalità: 40
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
49Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1018 volte.
Articoli Correlati
News
- Spiacenti! Non sono disponibili altre notizie correlate.
Recensioni
- Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
- Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
- Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
- Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.