Viter «Springtime» [2012]

Viter «Springtime» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Revenant »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
910

 

Band:
Viter
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Titolo:
Springtime

 

Nazione:
Ucraina

 

Formazione:
Yulian Mytsyk :: Lead Vocals, Folk Instruments
Sviatoslav Adept :: Guitar, Backing Vocals, Folk Instruments
Volodymyr Derecha :: Guitar
Oleksandr Ignatov :: Keyboard
Bohdan Potopalskyi :: Bass, Backing Vocals
Serhiy Krasutsky :: Drums, Backing Vocals

 

Genere:

 

Durata:
44' 52"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Viter si sono formati nel 2010 a Lviv in Ucraina, all’inizio la band era composta da Yulian Mytsyk ( voce e fondatore della band ), Andriy Kopylchak (Batteria), Oleksandr Yaremchuk ( Chitarra) e Oleh Biblyi (Tastiere ). Il loro primo demo era composto da quattro brani decisamente folk metal con delle influenze gothic, industrial e post-rock. Dopo questo primo successo, avviene un cambio di line up, dove Yulian rimane l’unico elemento stabile e inoltre vengono aggiunti altri 2 membri alla band. Successivamente a questo cambiamento, decidono di collaborare con i Kings & Beggars , band che propone musiche medievali e fanno uscire un mini-album. Nel 2012 dopo aver consolidato l’intesa tra i membri della band, decidono di uscire con il loro primo full-lenght intitolato “Springtime”. In questo album la band si distacca un po’ dalle influenze iniziali dei primi 2 lavori, infatti ci troviamo catapultati in un folk con ritmiche davvero accattivanti, mescolate abbondantemente con sonorità tipiche dell’industrial metal e riff di chitarra grintosi e potenti. Gli stessi membri definiscono il loro, un nuovo genere musicale non etichettabile con gli attuali generi e così decidono di chiamarlo Folk’n’dustrial . Infatti già dal primo ascolto, ci rendiamo conto di essere davanti a qualcosa di davvero nuovo, non è il solito album di una delle tante band che si affaccia sul panorama folk metal e ripropone più o meno cose già viste. Questi sei giovani ragazzi ucraini hanno davvero puntato sull’originalità per cercare di accaparrarsi un posto di rilievo del panorama musicale e a mio avviso ci sono riusciti in pieno. L’album non risulta affatto noioso all’ascolto, ma anzi, grazie alle sonorità tipiche dell’est Europa e alla ritmica industrial mette addosso la voglia di scatenarsi e ballare. Una cosa che mi ha molto colpito è l’uso della loro lingua madre in alcune canzoni, per dare quel tocco di originalità ai brani e inoltre la scelta di usare strumenti tipici o addirittura l’utilizzo di strumenti creati appositamente da loro rendono i brani qualcosa di unico. Anche se può essere considerato un accostamento davvero azzardato, i Viter sono riusciti a confezionare un album molto buono, sia sul lato musicale sia sul lato tecnico sia su quello del mixaggio. Concludo consigliando a tutti l’ascolto di questo cd, soprattutto se volete ascoltare qualcosa di fresco e innovativo rispetto alle cose trite e ritrite che vengono proposte oggi.

Track by Track
  1. Wool Fish Love (Mountain Valley, Mountain Hills) 90
  2. The Night is so Moonlit 85
  3. Marichka 90
  4. For the Fire 80
  5. Springtime 95
  6. Diving Deep 95
  7. Cold and Frozen 85
  8. Viter 80
  9. Day Eats Day 90
  10. Two Colors 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 95
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
88

 

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