MSDOS «1985» [2012]
MSDOS
Titolo:
1985
Nazione:
Italia
Formazione:
Sergio Bertani - Piano, Keyboards, Guitar, Bass, Theremin, Live Electronics
Mattia Garimanno - Drums, Percussions, Violin, Live Electronics
Jacopo Garimanno -bass,
Genere:
Durata:
50' 10"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Non so se vi piacciono il noise e l'ambient; a me moltissimo, ma ritengo che siano i generi dove è più facile trovare mediocrità ed immondizia. Infatti è facilissimo scambiare un rutto per un capolavoro e, ahimè, viceversa. Non contando tutti coloro che si addentrano nel rumore puro senza curarsi di dargli un senso. Altri invece, come gli MSDOS (spero non si chiamino davvero così in tributo alla Microsoft, altrimenti corrono rischio di incappare in beghe legali!), si lasciano conquistare da talmente tante variabili da perdere la bussola. Sì, perché il noise mica è uno, l'ambient mica è uno: ci sono mille varianti, e poi c'è anche l'industrial, quello esiste da un sacco di tempo, mescolato a migliaia di generi.
In questo primo album, come dicevo, gli MSDOS si cimentano in una sacco di strade: per lo più si respirano atmosfere distopiche create da rumori di macchine e distorsioni dall'incedere marziale, guidate da toni cupi validi per la colonna sonora di un film di fantascienza anni 80 (ad esempio in “Cozy Stripmine”); poi si trovano delle parti più suonate, con batterie (finte o vere) quasi ballabili e molti sample e sintetizzatori (“David's Needles House” e “TurmOil”); talvolta sparate metal pesantissime, come un death metal da fine del mondo (“Kael Stays Dead”); altre ancora si tratta solo di rumori, per lo più fastidiosi (“Treatmental”, “Breeding the Lemmings”).
La summa del rituale si trova ovviamente in fondo al disco, si tratta di una suite divisa in quattro parti denominata Maelstrom (da Bill Gates a E.A. Poe, il passo è breve...), ma che sembra più ispirata alle soprannaturali atmosfere di H.P. Lovecraft. Nella prima parte s'introduce un piagnisteo di cigolii, che portano alla seconda parte, niente di più che una schitarrata tra amici con batteria e quintali di riverbero. I cigolii riprendono per un attimo più soffusi ed ecco aprirsi la corposa parte finale: nove minuti di sbieche chitarre burbanzose, sintetizzatori catatonici, droni rituali e assoli assurdi fuori da ogni logica; piuttosto godibile.
Il duo ha grande fantasia, ama spaziare, e sembra padroneggiare bene l'utilizzo delle macchine, creando dei pezzi anche particolarmente suggestivi, ma necessita di focalizzare le proprie azioni per creare qualcosa di più omogeneo, perché messo così ha troppo l'aspetto di una serie di idee registrate a caso e tende a stancare.
Track by Track
- RFID 60
- Cozy Stripmine 70
- Treatmental 55
- David's Needles House 65
- Kael Stays Dead 50
- Breeding the Lemmings 50
- TurmOil 55
- Maximum Damage 50
- 1985 70
- Maelstrom Pt.1 - Nimbus 50
- Maelstrom Pt.2 - Pandora 55
- Maelstrom Interlude - Hermit's Warning 50
- Maelstrom Pt.3 - Annuit Coeptis 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
61Recensione di June pubblicata il --. Articolo letto 853 volte.
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