Xenosis «Of Chaos and Turmoil» [2013]
Recensione
Se è vero che da alcuni anni a questa parte la frangia più tecnica del Death Metal gode di un certo riscontro tra etichette e pubblico (merito di alcuni nomi mainstream come Obscura o The Faceless, ma anche del filone più oscuro che si è espanso a macchia d'olio dall'Oceania con Portal ed Ulcerate), è altrettanto vero che la voglia di emulazione non ha portato ai soli risultati eccellenti, ma anche a fallimenti più o meno evidenti.
Stavolta purtroppo ci occupiamo del secondo caso, con il debutto degli inglesi Xenosis. In realtà esito a definirlo un fallimento, ma gli ascolti possono solo confermare il giudizio negativo per “Of Chaos & Turmoil” e far mettere da parte i pochi elementi salvabili.
Il primo difetto in evidenza, quello minore, è la banalità dei pezzi: non sarebbe un fatto imperdonabile, ma la quantità di riff che puzzano di già sentito sono troppi, e a complicare le cose c'è la voce poco incisiva di Ryan Denning (e neanche col pulito va molto meglio). L'ancora di salvezza della chitarra curiosamente è la chitarra stessa. Nel senso che a sopperire alle mancanze della sezione ritmica ci pensano gli assoli, dove la coppia di asce sfodera un gusto decisamente più articolato.
La seconda debolezza, stavolta grande ma chiara solo ad ascolto ultimato, è l'assenza di incisività dell'album. Nessun pezzo, e dico nessuno, segue un filo logico tale da restare impresso in qualche modo. Un'attenuante parziale si può riconoscere nella difficoltà di unire il Death Metal con passaggi Jazz, ed in generale nel tentativo di creare dei passaggi inconsueti a tutti i costi, ma è la visione d'insieme a mancare. Non bastano tante idee diverse messe assieme ad eliminare la banalità di base, sono delle condizioni che viaggiano parallelamente
Una caratteristica forse meno evidente se si considerano i pezzi singolarmente (a volte ho colto il senso di un brano o di un altro), ma che non si può ignorare considerando l'opera nella sua interezza. Può essere considerato valido un disco che ha bisogno di un approccio iniziale eterno? In mezzo a tanti grandi dischi la Aural può permettersi un passo falso, ed è bello pensare che questi ragazzi troveranno una strada più ispirata senza rinunciare alla loro creatura così come l'hanno ideata... ma per ora sono rimandati.
Track by Track
- Of Chaos & Turmoil 50
- Building Seven 50
- Homeland Insanity 55
- Soulless Army 45
- All Seeing Eye 50
- Bromance 45
- I Am Caesar 45
- Abyssus 50
- Nature Erased 50
- Bilderberger King 45
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 40
- Originalità: 65
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
51Recensione di HeavyGabry pubblicata il 23.01.2013. Articolo letto 930 volte.
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