Vanity «Occult You» [2013]
Recensione
Dietro a questa misteriosa line up apparentemente italiana e situati in effetti in terra toscana si celano dei musicisti eccezionali provenienti sì dal nostro paese ma anche dalla palestina e dalla svizzera per un risultato davvero eccellente. I Vanity ci propongono la loro prima uscita discografica rilasciata sotto la neonata etichetta Church Independent e già fanno scintille a non finire.
Non è una musica facile né tantomeno e semplice inserirli in un contesto sonoro prestabilito, vuoi per le incessanti influenze che derivano da mondi superficialmente differenti ma che invece per merito dei Vanity hanno dei punti di contatto in comune, vuoi per questa tendenza a fare le cose fatte con tutti i crismi sia in produzione che in professionalità; elementi che di certo non vanno perduti se il risultato è questo.
Dietro uno shoegaze tutto sommato contemporaneo escono fuori molto presto elementi propri del Gothic Metal paradiselostiano, del Doom meno graffiante e della ricercatezza della musica elettronica che fa dell’oscurità il proprio messaggio per il mondo.
Un singer come quello dei Vanity riesce a non restare opaco pur prendendo spunto, quanto ad espressività, a personaggi già noti del genere per cui nulla di particolarmente innovativo ma di certo dalle enormi doti. Nulla si lascia al cado dentro “Occult You”, discone eccezionale che non aggiunge molto ma che invece conferma la presenza di un’altra grande band nel panorama internazionale. Sì, in quanto ciò che propongono è del materiale che posso considerare troppo “stretto” per un pubblico solamente italiano e quindi non mi stupirei se vedessi il loro nome menzionato in qualche festival europeo dal medio-grande calibro.
La band è preparatissima e riesce ad articolare le proprie brillanti idee in brani dal valore estremamente alto (date un’ascoltata a “Pagan Hearts”, a “Under Black Ice” e anche a “Sun” per rendervi conto di come le atmosfere possono avvolgervi e non mollarvi un solo istante).
Interessante a dir poco. Ottimo lavoro!
Track by Track
- Sleeping Tears 75
- Under Black Ice 85
- Ghosts 75
- Ruins 80
- Pagan Hearts 85
- Sun 85
- Time's New Romance 70
- Limbo 75
- Occult You 75
- The Wanderer 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 65
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
75Recensione di Carnival Creation pubblicata il 31.01.2013. Articolo letto 1930 volte.
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