Abstrusa Unde «Introspection» [2012]
Abstrusa Unde
Titolo:
Introspection
Nazione:
Francia
Formazione:
Thibault Schwartz - Drums, Vocals
Matthieu Marchand - Keyboards
Alexis Fartek - Bass
Renaud Fauconnier - Guitars
Perrine G. - Vocals
Augustin Bernard-Roudeix - Vocals
Ospiti:
Diane Hazaël-Massieux - Violino
Céline Eme - Violoncello
Aurélien Demaison - Vocals
Elodie Vosgien - Clarinetto
Genere:
avantgarde black metal
Durata:
58' 0"
Formato:
CD
Recensione
Con un'origine datata al 2007, Abstrusa Unde è, più che un vero e proprio gruppo, un progetto di Thibault Schwartz con l'obiettivo di creare un suono symphonic metal con influenze provenienti dai più svariati ambiti, dal black all'elettronica al jazz (potremmo chiamarlo prog symphonic, per rendere l'idea, anche se secondo me il genere in cui si infila meglio è l'avantgarde). Dopo un periodo in cui il lavoro sembrava completamente arenato, i ragazzi sono finalmente riusciti a portare i vari ospiti in studio e a far nascere Introspection.
Il risultato? Il lavoro è senza dubbio ambizioso: far convivere tutte queste influenze è un compito difficile, e loro ce la fanno senza ombra di dubbio. Le traccie sono potenti, gli arrangiamenti molto curati, e alcuni passaggi sono davvero fuori dagli schemi e quasi geniali, anche se guardando all'intera canzone si sente spesso un po' di ripetitività. La contrapposizione di growl maschile e soprano femminile, che ormai sta diventando quasi un canone nel metal, è ben strutturata, e in generale piazzata nei modi giusti, ma realizzata con una tecnica a mio parere un po' piatta. Le chitarre fanno una grandiosa figura, soprattutto nelle parti in pulito, ma soffrono di una non buonissima produzione, mentre gli strumenti ospiti sono realizzati senza il minimo errore o imprecisione e usati in maniera quasi perfetta (in particolare, non sentivo un buon piano da pub dai tempi dei Dream Theater).
Il lavoro è pensato come qualcosa da ascoltare più che da scapocciare, anche se non mancano i momenti violenti. Concepito come una sorta di incrocio tra Dimmu Borgir e UneXpecT, rivela aspetti incredibilmente curati e trasmette la forte impressione che chi l'ha registrato sapesse fare il suo lavoro, anche dopo che il progetto originale è stato tagliato da 70 a poco più di 50 minuti, e nonostante i difetti elencati riesce bene nel suo campo particolare.
Un progetto molto rischioso, che persegue senza paura l'obiettivo prefissato. A volte ripetitivo, e non sempre in grado di tenere l'ascoltatore impegnato, ma decisamente fuori dai canoni e davvero ben realizzato. Da approfondire senza timore.
Track by Track
- Introspection 75
- Hamsa Lonri 80
- Al Aklorodan 80
- Carrousel 80
- The Gutter 75
- Hastra Na 80
- Lost for Life 75
- Suune Kvalta 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 90
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
80Recensione di MrSteve pubblicata il 08.02.2013. Articolo letto 947 volte.
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