Amaze Knight «The Key» [2012]
Recensione
Questo sembra essere un periodo nel quale il Progressive Rock/Metal nostrano inizia ad fare il tanto meritato capolino per mezzo di band di alto livello. Da amatore del genere quale sono, ovviamente non mi sono lasciato scappare l’opportunità di poter dire la mia sui torinesi Amaza Knight, band di alto calibro improntata su di un Prog Metal che trova la sua realizzazione anche sotto forma di frequenti influenze provenienti da altre realtà musicali ma principalmente potrei inserirli in un contesto progressivo, e tra grandi realtà per giunta.
Lodevoli del fatto di lasciar scaricare gratuitamente (e a 320kbts) il loro “The Key” dal sito della band e ancor di più lodevoli di lasciarlo fare perfettamente consapevoli della qualità del disco in questione, sulla bravura della band difficilmente è possibile confutare l’espressione “sono bestiali”.
Quasi cinquanta minuti di quello che speravo prima o poi accadesse, ovvero un ritorno a quell’entusiasmo verso questo genere che avevo iniziato a vedere come agonizzante dopo il lento ed inesorabile declino verso la fruibilità dei Dream Theater, nota realtà che i nostri mi hanno ricordato a più riprese con la differenza (sostanziale, vieppiù) di non perdere mai di vista il brano e non lasciare che essi inizi a divagare verso fastidiosi momenti di battaglie tra chitarra e tastiere che definire “glaciali” è quasi fargli un complimento.
Agli Amaze Knight piace tanto il Progressive Metal ma più di questo gli piace personalizzarlo e creare un masterpiece dal suono quasi intimo (“Liberation (A New Day)”) e svilupparlo con brani di alto gradimento costruiti su intelaiature veramente ottime e dal gusto sopraffino.
Un elemento che mi lasciato sorpreso è stata la scelta dei suoni, soprattutto per quanto riguarda le tastiere, indirizzati e verso una “classicità” (il bell’intro di pianoforte del brano citato poc’anzi) e verso un profondo rispetto per quel Prog Rock tipicamente settantiano. Ci sono moog, hammond, mellotron a tenerci compagnia spesso e volentieri, suoni che adoro e che scelgo anche io nei brani che compongo per cui massima stima.
Voci perfette, ritmi eccellenti come eccellenti sono i molteplici soli di qualsiasi strumento è possibile incontrare in “The Key”, una produzione buona e valorizzante fa il resto.
C’è proprio di tutto: dalla ballad intensa e malinconica (“Hartless”) al bel suono di “Restless soul” e si va dalle suite complesse e signorili come “Imprisoned (Shadows Past)” all’eccellenza di “Liberation (The Reflection)”.
Cosa volete di più?
Disco veramente consigliato che riesce a non far litigare gli amanti della tecnica e quelli più puristi del genere.
Ottimo davvero. Son queste le cose che mi migliorano la giornata.
Track by Track
- Imprisoned (Shadows Past) 90
- Restless soul 90
- Hartless 85
- Liberation (The Reflection) 90
- Liberation (A New Day) 95
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 75
- Tecnica: 95
Giudizio Finale
83Recensione di Carnival Creation pubblicata il 12.02.2013. Articolo letto 1838 volte.
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