Fen «Dustwalker» [2013]

Fen «Dustwalker» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
21.02.2013

 

Visualizzazioni:
1601

 

Band:
Fen
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Titolo:
Dustwalker

 

Nazione:
U.k.

 

Formazione:
Grungyn :: Bass, Vocals (2006-present)
The Watcher :: Guitars, Vocals
Derwydd :: Drums

 

Genere:
Atmospheric Black Metal / Post-Rock

 

Durata:
1h 6' 47"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
21.01.2013

 

Etichetta:
Code666
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Distribuzione:
Aural Music
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Agenzia di Promozione:
Aural Music (Promotion)
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Recensione

Ritornano gli inglesi Fen, un gruppo del quale forse avete sentito parlare per il successo riscosso dal precedente “Epoch”. Per chi invece non li conoscesse ancora, i Fen sono ormai arrivati al loro terzo album e propongono ciò che viene chiamato “Post Black Metal”, e questo “Dustwalker” condensa 6 canzoni più intermezzo e outro strumentale in ben 66 minuti di una musica catalogabile nel filone di bands quali Agalloch, Wolves in the throne Room, Wodensthrone et similia. Il sentiero su cui questi Fen si muovono, quindi, ormai non è più di nicchia e anzi dovrebbe essere ben noto, ovvero una musica che poggia tutto sull’atmosfera e relega l’aggressività a un angolo, non disdegnando voci pulite, momenti ambient, post-core e perfino parti alternative a volte (“Wolf sun”).
Come per molti dischi di questo genere, il risultato è di per sé ascoltabile ed elaborato, ma ormai coordinate sonore come queste sono battute da svariate bands, per cui l’originalità dei Fen non è molto una sorpresa, e nonostante questo qui troverete una buona “Spectre” molto calma e ieratica e una “Walking the crowpath” toccante e struggente, dotata di ottimi momenti di evocatività e di una fuga strumentale a 8 minuti e qualcosa decisamente non male. In generale tutti i brani sono all’altezza della situazione e riescono a conquistarci grazie a un uso sapiente delle atmosfere e di buoni trasporti delle stesse all’interno della canzone, il tutto sottolineato da una qualità sonora diafana, leggera e smussata, senza spigoli (anche se forse la chitarra è uscita un po’ troppo sfocata) e che ben si confà alle atmosfere del disco, spesso per nulla cupe o opprimenti.
E allora se tanto il cd è ben riuscito come mai un voto come quello lì sotto, che promuove ma che non è eccellente? Semplice: per me, questo disco ha tutti i crismi delle bands suddette, ma per quanto ci sia evocatività e atmosfera a palate, questo cd non dice granché di nuovo a quanto già detto dai loro compagni di genere. Il cd ha gli stessi pregi di bands di genere similare, ma anche i difetti. Che nella fattispecie consistono nel fatto che il cd sperimenta talmente tanto con i generi musicali che si trova facilmente a fare il passo più lungo della gamba e di trovarsi a fare una musica dove le influenze black metal sono del tutto ridondanti e inutili, appiccicate come sono su di un substrato musicale che non c’entra niente, risultando un ibrido francamente non molto funzionante, e che soprattutto cozzano fortemente con la suadente “Spectre” molto debitrice ai Porcupine Tree.
Inoltre, nonostante il disco abbia canzoni che cercano di andare in direzioni musicali differenti, non ne ha neanche una davvero prevalente sulle altre, il che più che affascinarmi mi ha spiazzato.
Insomma: questo “Dustwalker” dei Fen è, nel bene e nel male, un disco come altri del suo genere: sperimentale, atmosferico e sognante, ma io lo trovo sbilanciato a livello di influenze, a tratti composizionalmente goffo (le parti black metal di cui dicevo prima) e tutto sommato poco personale e non in grado di dire ciò che non sia già stato detto. Per me il voto è quello là sotto. Se poi siete fanatici di doom, psichedelica e affini, alzate di dieci punti il voto e dategli un ascolto. Io per me, continuo a reputare questo “Post Black Metal” qualcosa che poco ha a che fare col black metal e col metal in generale, e a cui forse si dovrebbe cambiare nome.

Track by Track
  1. Consequence 65
  2. Hands of Dust 65
  3. Spectre 70
  4. Reflections 60
  5. Wolf Sun 60
  6. The Black Sound 65
  7. Walking the Crowpath 75
  8. Epilogue 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
63

 

Recensione di Snarl pubblicata il 21.02.2013. Articolo letto 1601 volte.

 

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