Other View «Going Nowhere» [2013]
Other View
Titolo:
Going Nowhere
Nazione:
Italia
Formazione:
Lon Hawk - Vocals
Stefano Candi - Guitars
Francesco Tuscano - Guitars
Antonio La Selva - Bass
Matteo Cidda- Keyboards
Giacomo Bizzarrini - Drums
Genere:
Metal
Durata:
40' 54"
Formato:
CD
2013
Etichetta:
Autoproduzione
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
A me questo album è piaciuto, francamente l'ho trovato molto genuino; e noi tutti sappiamo che non c'è nulla di più bello che trovare un gruppo di metal classico che sia schietto: che non trovi sempre una scusante per sembrare retro, nel vestiario o nei suoni; che non sia imperniata su suoni che vanno per la maggiore. Che insomma riesca a far sentire il calore delle chitarre, la passione della voce e con una robusta sezione ritmica.
E qui c'è tutto. Ad un primo ascolto, dalla traccia di apertura si sente forte il richiamo del metal europeo dei primi anni 80, ma le canzoni s'impreziosiscono di momenti di stile particolarmente credibili: “Doppelganger” è un brano più veloce, che rievoca il magico momento prima che il metal classico diventi power; “Rebirth”, mette maggiormente in luce uno dei punti più interessanti del progetto, vale a dire la tastiera, che qui viene usata con grande prepotenza, ma non per coprire tutto il resto, come troppe volte accade; e neanche con quegli stucchevoli arpeggiatori ultra elettronici. Qui la potenza si definisce in ottimi arrangiamenti che si amalgamano con gli altri strumenti, variando efficacemente registro: ora è una sezione di violini drammatici, ora un romantico pianoforte; e c'è pure spazio per un bell'assolo di lead synth! Ogni altro brano è compatto e ricco di spunti, anche se ovviamente è inevitabile qualche ingenuità e qualche caduta di tono, un riff più anonimo, una linea vocale più debole; c'è comunque di che godersela, se siete amanti di queste sonorità. La vera scommessa, dal mio punto di vista è sul lungo termine, quando pubblicheranno un nuovo album, con le idee più focalizzate; hanno tutti i numeri per costruire un disco memorabile, sfoderando quella irruenza hard rock che nascondono sotto a quell'esosa violenza metal (furiosi tappeti di doppia cassa, improvvise accelerazioni), tra le due variabili li preferisco nei tempi più cadenzati: suonano più personali e molto più padroni dei mezzi: sentiteli in un brano come il conclusivo “Spawn”.
Validissimi.
Track by Track
- Exile 70
- Doppelganger 75
- Rebirth 75
- Balder's Dream 70
- In A Tower Of Lies 75
- Lost In Heaven And Hell 75
- Every Friday 75
- Reason Of Life 65
- Spawn 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 65
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
72Recensione di June pubblicata il 22.02.2013. Articolo letto 2025 volte.
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