Okular «Sexforce» [2013]
Okular
Titolo:
Sexforce
Nazione:
Norvegia
Formazione:
Andreas Aubert: composition & lyrics, additional & backing vocals
Marius Skarsem Pedersen: guitars & vocals
Bjørn Tore Erlandsen: drums
Martin Berger Enerstvedt: bass
Jan Pinslund: guitars (live)
Fredrik William Aas: vocals (live)
Simen Folkestad: bass (live)
Genere:
Progressive Death Metal
Durata:
58' 56"
Formato:
CD
Recensione
Non è difficile innamorarvi al primo ascolto di questo magnifico album che ha dentro di sé numerosi stili totalmente diversi fra loro ma incredibilmente equilibrati e mischiati formando uno degli assoluti capolavori del 2013. Possiamo trovare ambient, death, melodeth, doom, progressive anche in una sola canzone sprigionando un pathos in ogni traccia incredibilmente geniale e calzante. Molti li definiscono un perfetto mix di Obscura e Gojira ricevendo tantissime critiche positive da parte della stampa estrema musicale mondiale. Dal 2010 ci deliziano con un'incredibile varietà di suoni riuscendo sempre ad essere singolari e personali, raggiungendo l'apice assoluto con questo "Sexforce". Contiene 13 canzoni ognuna differente e particolare, che regala ogni volta una diversa faccia a questo lavoratissimo diamante della musica. Una cosa da annotare prima di ascoltare "Sexforce" è che la band in questione prima di incidere scrisse tutte le canzoni sul famoso programma Guitar Pro, arrivando quindi direttamente in studio con tutto ancora da scoprire con gli strumenti veri, fatto sta che il risultato finale è assolutamente da premio oscar per la musica. Andando con ordine, le cose che risaltano assolutamente per prima cosa sono le influenze Gojiriane che però vengono reinterpretate in modo personale con qualche varietà sonora maggiore, grazie all'aiuto massiccio di un prog davvero mai noioso e mai banale. E' un viaggio senza fine, un'ora di musica celestiale ed eterna grazie all'uso di moltissime orchestrazioni egregiamente inserite in ogni pezzo giusto per farlo risultare un piccolo capolavoro. Dopodiché il lavoro sta a voi cari utenti di Metalwave, prendere l'album e attentamente ascoltarlo brano per brano. Voglio citare "The Greatest Offender", credo l'esempio massimo dell'album con quanto detto poc'anzi riguardo prog ecc, mentre "Brith Through Loss" è invece il capolavoro inerente al perfetto mix di melodeath più classico. Come poi non apprezzare l'incredibile brivido di "To Ring The Bells of Truth", una traccia di piano-forte, voce, basso e batteria davvero monumentale da lasciar senza fiato. E' un full-leght per tutti, riesce a coprire una vasta gamma di affezionati sia legati all'estremo sia a quelli che amano le atmosfere più misteriose delle fredde terre del nord senza risultare ripetitivo o scopiazzato da chissà chi altra band. Lo consiglio assolutamente perché è uno dei capolavori del 2013, segnatevi il 4 marzo come l'inizio del vostro migliore viaggio ascoltando musica. Soprattutto per il prezioso suggerimento di Øystein G. Brun dei Borknagar, che li descrive come "se avessi un side-project death metal sarebbero gli Okular". Ottimo lavoro ragazzi!!
Track by Track
- House Full of Color 95
- Not Separate 95
- Sexforce 95
- The Greatest Offender 95
- Ride the Waves of Emotion 95
- Rest In Chaos 95
- The King of Life 95
- Exposing the Good Citizen 95
- Feast Upon the Illusory 95
- Birth Through Loss 95
- To Ring the Bells of Truth 100
- Politically Incorrect Experiences 95
- Educated for Enslavement 95
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 95
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 100
- Tecnica: 95
Giudizio Finale
94Recensione di Karmator pubblicata il 21.02.2013. Articolo letto 1820 volte.
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