Mandragora Scream «Luciferland» [2012]

Mandragora Scream «Luciferland» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Andreas X »

 

Recensione Pubblicata il:
25.02.2013

 

Visualizzazioni:
2105

 

Band:
Mandragora Scream
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Titolo:
Luciferland

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Morgan Lacroix - Vocals, backing vocals & lyrics
Terry Horn - Vocals, guitars, keyboards, arrangements
Max Rivers - bass
Furyo - drums

 

Genere:
Gothic Metal

 

Durata:
51' 38"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
21.11.2012

 

Etichetta:
Lunatic Asylum Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Red Cat Promotion
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Recensione

Luciferland è il titolo dell’ultima fatica dei Mandragora Scream, band attiva dal 1997 e con alle spalle tour con i Cradle of Filth e i 69 Eyes (mica pizza e fichi insomma!). Luciferland è anche il titolo di un album che, tutto considerato, mi lascia un po’ perplesso.. Ad un primo (ma anche ad un secondo ed un terzo) ascolto, infatti, ci sono poche canzoni che spiccano sulle altre per essere maggiormente godibili o, nel bene o nel male, a loro modo peculiari.
Lasciatoci alle spalle il crescendo dell’intro “The Chant of Furies”, le atmosfere tipicamente gothic di “Hekate” fanno da apripista ad un trittico di canzoni più ritmate: “Persephone”, “Anubis” (che quanto a sound mi ricorda tremendamente il Marylin Manson di “The Golden Age of Grotesque”) e “The Illusionist”, prima di giungere a “Medusa”, canzone (e video in quanto singolo) vagamente… “britneyspearsiana”; una più che legittima uscita dagli schemi che tuttavia può non far contenti i più “integralisti”.
Seguono poi altre canzoni sempre mediamente godibili, alcune più delle altre (ma comunque nulla di trascendentale), che ricordano un po’ i Theatres Des Vampires e un po’ i 69 Eyes (tra le altre Night’s Master” e “Lamia”). Unica nota di originalità può essere costituita dagli arrangiamenti classicheggianti di “Lucifer’s Ballade”.
Al di là dell’analisi delle singole canzoni, comunque, quello che arriva alle orecchie è un gothic metal (o gothic rock?) infarcitissimo di synth, sulle cui note la voce di Morgan Lacroix, graffiante ma non particolarmente coinvolgente, non aiuta l’album ad innalzarsi più di tanto oltre la sufficienza.
La produzione di questo lavoro è buona, forse sono un po’ troppo preponderanti a livello di volume le tastiere in certi punti ma, non essendo al cospetto di novellini, penso e spero che si tratti di una scelta precisa.
La copertina, invece, mi sembra più adatta ad un album melodic metal scandinavo, che ad un album gothic.
In conclusione, se volete ricreare l’ambientazione di una serata dark a casa vostra senza andare in discoteca, accaparratevi Luciferland! Diversamente, non mi sento di segnalarlo ai non amanti del genere.

Track by Track
  1. The Chant of Furies 60
  2. Hekate - En Erebos Fos 55
  3. Persephone 60
  4. Anubis 55
  5. The Illusionist 70
  6. Medusa 55
  7. The Veil of Neith 55
  8. Six Grains of Pomegranate 60
  9. Night's Master (Azhrarn & Sivesh) 65
  10. Lamia 65
  11. Love for Endymion 55
  12. Lucifer's Ballade 70
  13. Titan - Extraterrestrial Suicide 55
  14. Lucifer's Lullaby 50
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
60

 

Recensione di Andreas X pubblicata il 25.02.2013. Articolo letto 2105 volte.

 

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