Lecherous Nocturne «Behold Almighty Doctrine» [2013]
Recensione
Intricato questo terzo disco degli statuinitensi dal Sud Carolina Lecherous Nocturne, che a scanso di una copertina francamente non molto bella e ancora meno significativa e di un nome della band un po’ strano (lascivo notturno?!?), ci presentano 8 tracce più intro, outro e intermezzo di un brutal death metal abbastanza tecnico e sempre forsennato, impegnato costantemente su esecuzioni non facili (ottima a tal punto la prova di Mike Lancia, batterista) e comunque brevi, visto che il disco non arriva alla mezz’ora, come tutti gli altri della loro discografia.
E il risultato non è male, anche se alla lunga manca un po’ la voglia di risentire l’album. Voglio dire: ci sono una serie di canzoni molto belle, come la coppia d’apertura e la turbolenta “Judgements and curses”, e ci sono anche trovate molto efficaci, come il tempo veloce alternato e schiaccia sassi di “Those having been hidden away”, ma ci sono anche un paio di brani come “Lesions from vicious plague” e “Creation Continuum” che puntano troppo sul casino totale e sulla soluzione “tecnicismo sempre e comunque” anche quando questo non è per forza necessario. E il fatto che il cd sia corto non aiuta il rapporto qualità – prezzo. Alla fine, all’ascolto dell’album appare evidente una cosa: il cd è bello, ma ha delle pecche: i LN sanno fare buone canzoni, ma il loro cd è un po’ troppo tecnico e basta. Ci manca altro, come il riffone o il ritmo schiacciasassi da headbanging, o degli assoli funambolici che oltre a rendere il disco ancora più esasperato dal punto di vista del tecnicismo, gli avrebbero donato più carne attorno alle ossa ed eterogeneità. La cosa incredibile è che in realtà questo cd certi buoni riffs non intricati ci sono, come l’inizio di “Archeopteryx”, ma sono solo un riff e poi si ritorna sul massacro di cui prima.
Insomma: un bel cd, ma unidirezionale e complessivamente scevro di alcuni arricchimenti compositivi come gli assoli, parti da headbanging o da pogata o riffs pesanti e cattivi, ma comunque che picchia, non lesina violenza e che può insegnare a certi “wannabes” del brutal death ad andare veloce. Per gli acquirenti, ne consiglio un ascolto quasi esclusivamente agli amanti di ogni cosa sia tecnica e brutal death, anche a scapito del feeling delle composizioni.
Track by Track
- Intro 60
- Ouroboros Chains 70
- Bring the void 75
- Archeopteryx 70
- Those having been hidden away 70
- Prelude no. 2 70
- Judgements and curses 75
- Lesions from vicious plague 55
- Caustic Vertigo 65
- Creation Continuum 60
- Outro 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
65Recensione di Snarl pubblicata il 27.02.2013. Articolo letto 1050 volte.
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