Sacred Steel «The Bloodshed Summoning» [2013]
Recensione
Drizzate le orecchie, perché qui non c'è un secondo per distrarsi. I Sacred Steel tornano all'attacco dopo quattro anni dall'ultimo full length, e lo fanno firmando per la romana Cruz Del Sur (già nota per le collaborazioni con nomi ormai noti come While Heaven Wept ed Atlantean Kodex). Guidati dal carismatico Gerrit Mutz alla voce, i Sacred Steel rientrano in quella schiera di piacevoli conferme della nostra musica preferita: non importa quanto passino gli anni o quanti trend nascano e muoiano, la buona salute del Metal si può toccare con mano sentendo “The Bloodshed Summoning”, permeato di una classicità inossidabile e di uno spirito “true” genuino fino all'osso.
Tutto ciò che potete associare a quanto detto finora lo trovate in questo disco: Heavy, Epic, Power, richiami al Thrash... parliamo di un polpettone stereotipato o di confusione regnante allora? Assolutamente no.
Il grande merito dei Sacred Steel sta proprio nell'aver composto un disco da assalto, che nonostante la sua lunghezza centra il bersaglio nel 90% dei brani presenti. E soprattutto, in virtù della sua varietà è difficile stancarsene. Non troverete altro che sincerità e menefreghismo verso il cambiamento in “The Bloodshed Summoning”, solo inni al culto della potenza del suono nelle varianti già ricordate. C'è il gusto per l'armonia in “When The Sirens Calls”, ma anche l'incedere oscuro di “Black Towers”, pezzi in cui Mutz sfodera uno stile camaleontico in linea con l'identità dei Sacred Steel. In parole povere, c'è poco da annoiarsi con questo album nello stereo.
La conclusione spetterebbe all'outro “Doomed To Eternal Hell”, ma la band ha deciso di allungare il disco ad un'ora con tre brani: “Perversion Of The Scriptures” e “Unbinding The Chains”, probabilmente non pensate per essere incluse originariamente, oppure provenienti da vecchie registrazioni (ma godibili come il resto del disco) ed una cover dei Misfits, più un divertimento che altro.
Vi starete chiedendo, nemmeno una nota dolente da segnalare? In verità, ben poche. La copertina fumettosa innanzitutto, che senza troppi giri di parole penso che faccia un po' schifo nella realizzazione, e poi un brano come “Crypts Of The Fallen” trascinato troppo a lungo. Ma quanto possono influire queste cose su un disco del genere? La risposta ce l'avete già. Non ci sono scuse, date una chance a “The Bloodshed Summoning” e non ve ne pentirete.
Track by Track
- Storm Of Fire 1916 75
- No God/No Religion 80
- When The Siren Calls 85
- The Darkness Of Angels 80
- The Bloodshed Summoning 80
- Under The Banner Of Blasphemy 75
- Black Towers 85
- Crypts Of The Fallen 65
- The Night They Came To Kill 75
- Join The Congregation S.V.
- Journey Into Purgatory 85
- Doomed To Eternal Hell S.V.
- Perversion Of The Scriptures (bonus track) 80
- Unbinding The Chains (bonus track) 75
- Dig Up Her Bones (Misfits cover) 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 50
- Originalità: 90
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
75Recensione di HeavyGabry pubblicata il 06.03.2013. Articolo letto 2196 volte.
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