Thy Gate Beyond «Enemy At The Gates» [2013]

Thy Gate Beyond «Enemy At The Gates» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
12.03.2013

 

Visualizzazioni:
2333

 

Band:
Thy Gate Beyond
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Titolo:
Enemy At The Gates

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Guido D'Agostino :: Guitars
Fabrizio Carota :: Bass
Matteo Giancristofaro :: Drums
Simone Flammini :: Vocals

 

Genere:
Speed Metal

 

Durata:
28' 58"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
18.01.2013

 

Etichetta:
SG Records
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Distribuzione:
Andromeda Distribuzioni Discografiche
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Bertus
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Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Tornano i miei conterranei pescaresi Thy Gate Beyond con il loro terzo album all’esordio con la label SG Records, e che ci propone 9 tracce più intro di speed/thrash metal schietto e senza fronzoli per una durata complessiva che, com’è tipico di questa band, si aggira sulla scarsa mezz’ora di durata, e che per questa occasione si presenta con un nuovo cantante, Simone Flammini, e senza un chitarrista che comunque appare nei live.
Ma nonostante questi cambi di formazione, i TGB non cambiano quasi per nulla come sound, e quel poco è dovuto dalle differenze di stile vocale tra i loro ex cantanti. Per il resto si tratta sempre di una manciata di canzoni più speed che thrash con una forte influenza di Exodus e Destruction, tempi sempre veloci o quasi, riffs non chissà quanto articolati e arrangiamenti minimali, il tutto a fare un disco senza compromessi e che quasi non conosce tempi medi. E proprio in questo stanno sia il pregio che il difetto dei Thy Gate Beyond targati 2013, ovvero che il sound nel bene e nel male è sempre quello. Le canzoni assaltano e non conoscono pause, ma lo fanno anche a costo di assomigliarsi o di non presentare chissà quante idee musicali interessanti nei brani. Ciò significa che personalmente questo disco mi ha fatto più o meno lo stesso effetto di quelli precedenti di questa band: globalmente buono, ma solo a tratti colpisce facendo male e senza essere prevedibile, e per fortuna quando lo fa, ci riesce alla grande, come la violenta e migliore del lotto “Under Iron Skies” o “The blade in my flesh”, oltre che a “Para Bellum”, già nota per essere stata pubblicata in precedenza e riregistrata per l’occasione, insieme a “The Coulprit chaos” che consiste nell’altra canzone riregistrata dell’album.
Insomma: i Thy Gate Beyond sono leggermente cambiati e migliorati del debutto “The power to thrash”, ma lo stile è sempre quello: rabbioso e veloce, ma anche ormai canonico e direi addirittura stereotipato in alcune circostanze (certe canzoni davvero sono solo alcuni accordi in palm mute e tempo veloce di batteria), con addirittura la qualità sonora a non presentare molte modifiche. Si tratta di scarsità di potenziale e di poca inventiva, o di ostinazione sonora? Io questo non so dirlo, ma ciò che mi sento di dire è che, nel bene e nel male, dai Thy Gate Beyond è questo ciò che si ha: poca variazione, tanta velocità e speed/thrash all’ennesima potenza. Peccato solo per una copertina francamente pessima, con lo sfondo, il cancello, il panzer e l’uomo sulla sinistra (disegnato sbagliato tra l’altro) che hanno tutti un diverso render.
In conclusione: pur con i suoi limiti abbastanza evidenti, “Enemy at the gates” è comunque un disco speed/thrash diretto, senza fronzoli e veloce, che può piacere agli amanti dello speed/thrash più ignorante e a volte tendente al crossover/hardcore, senza compromessi e che non fanno tanto caso a fraseggi, scale, tecnicismi et similia, ed ai quali un ascolto è consigliato.

Track by Track
  1. 1942 60
  2. Enemy at the gates 65
  3. The blade in my flesh 70
  4. Back from thy gate beyond 60
  5. For whom the storms evoke 60
  6. My brain is dead... reactivate it’s too late 60
  7. Under Iron Skies 70
  8. The coulprit chaos 2013 65
  9. Horror paradise 60
  10. Para Bellum 2013 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
62

 

Recensione di Snarl pubblicata il 12.03.2013. Articolo letto 2333 volte.

 

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