Emergency Gate «You» [2013]
Recensione
Ascoltare un album dei tedeschi Emergency Gate ormai, per me, è diventata una questione accostabile soltanto al regalo di Natale di una tua zia: sai già che è il solito maglioncino ma apri comunque il pacchetto regalo grazioso e colorato, muovi i muscoli facciali in modo tale da risultare falsamente sorpreso, ringrazi e dici “Uh, che carino! Grazie zia!”, te lo provi davanti ai parenti per farli contenti e poi una volta a casa lo fai finire in un armadio per l’eternità (oppure lo ricicli ad un tuo cuginetto). E’ una metafora brutale per quanto possa considerarla veritiera.
La combo teutonica degli Emergency Gate si trova esattamente alla quinta release in studio e ormai mi ha abituato da anni ad un determinato sound che si ripete e si ripete all’infinito andando a parare verso lidi musicali già visti, già sentiti e dall’enorme valore commerciale. Ora, come ho scritto un po’ di recensioni fa, “commerciale” non equivale a “inascoltabile” ma invece a “più fruibile” e sono convinto visceralmente che il pubblico che ascolta Melodic Death Metal(core) non morirà facilmente. Si sono tolti i frangettoni e ora vestono con abbigliamenti più scuri ma in fondo sono sempre loro. E’ realtà e lo sappiamo, spesso facciamo finta di niente ma abbiamo la piena consapevolezza dei fatto che le melodie son sempre le stesse, i riff di tale scena sonora si ripeteranno all’infinito e quindi cosa pensano bene di fare gli Emergency Gate? Di seguire le orme di band come Sonic Syndicate, ultimissimi In Flames e Blood Stain Child e quindi di inserire degli sfiancanti loop elettronici modernissimi e filtratissimi all’interno delle loro composizioni.
Eccovi “You” in poche parole, ultimo ritrovato di una band che da dire ha sempre qualche cosa ma che forse ha la tendenza di ripetersi un po’ troppo fino a risultare tediosa all’ennesima potenza.
Stroncare “You” è impossibile in quanto il livello quantitativo di lavoro che c’è stato dietro è esattamente come quello degli album passati: molto e professionale e sarebbe eticamente controproducente fare sempre i bastian contrari con una band che in fondo sa suonare bene. Emula gran parte della scena, lo sappiamo benissimo ma in fondo in questo (sotto)genere musicale si imitano un po’ tutti.
Unico episodio degno di nota è rappresentato da “Moshpit”, brano che, come da titolo, sembra fatto apposta per essere valorizzato maggiormente in sede live e inserito in un contesto album non sfigura di certo.
Sarebbe inutile anche metterci ad analizzare voci, suoni, ritmi e quant’altro potreste trovare in questo platter dal momento che intuirete benissimo la solfa che vi accompagnerà per tre quarti d’ora abbondanti.
Ascoltata ogni nota di “You” posso dirlo, il maglionicino dai colori sgargianti resta dov’è: nell’armadio.
Track by Track
- Mindfuck 60
- Force United 60
- Moshpit 75
- Feeling Inside 60
- Liar's Truth 60
- Breathless 60
- rEvolution 65
- You 60
- Lean On Words 55
- Regret 65
- Back Fom The Grave 50
- Say Goodbye 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 50
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
61Recensione di Carnival Creation pubblicata il 12.03.2013. Articolo letto 1436 volte.
Articoli Correlati
News
Interviste
- Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
- Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
- Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.