Psilocybe Larvae «The Labyrinth of Penumbra» [2012]

Psilocybe Larvae «The Labyrinth Of Penumbra» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
15.03.2013

Band:
Psilocybe Larvae

Titolo:
The Labyrinth of Penumbra

Nazione:
Russia

Formazione:
Alex Legotin :: Bass
Alan :: Drums
Andrey :: Guitars
Chaos :: Keyboards
Larv :: Vocals, Guitars

Genere:
Melodic Black / Death Metal

Durata:
42' 39"

Formato:
CD

Data di Uscita:
05.11.2012

Etichetta:
Buil2kill Records

Distribuzione:
Audioglobe

CM Distro (Germania)

Code7 Distribution

Agenzia di Promozione:
Nadir Promotion

Recensione

Quarto album per i russi Psylocybe Larvae, che a scanso di un nome della band abbastanza impronunciabile e neanche originale ci regalano un disco presentato a me come melodic doom/death, ma che per me corrisponde a un prog/death metal melodico. Sì perché in quest’album non ci sono tempi lenti del doom, non ci sono le tipiche accordature basse, ma ci sono canzoni dalla struttura aperta, poco inclini alla canonica forma canzone, cangianti e spiazzanti, che non mancano del consueto apporto di tecnica non troppo fine a sé stessa e che sa come farsi notare con questo “The Labyrinth of penumbra”.
Orbene: quest’album a livello di composizioni costituisce un vero e proprio labirinto sonoro, non tanto inteso come intricatezza delle composizioni quanto proprio per le atmosfere riproposte, ovvero eclettiche, astratte, turbolente e cangianti, ora leggere e serene, ora grevi e pesanti, che farebbero parte di quello che viene descritto come concept album stagliato su tutte e 8 le canzoni più intermezzo. E una volta messo il cd nel lettore non si potranno non apprezzare queste cose, che sono meglio viste in “Shining Shambhala”, rilassante all’inizio e più mossa nella seconda parte, oppure nella più tipicamente metal “Fortress of time”, per non parlare delle atmosfere rarefatte della title track e della nervosa ma ben strutturata “Trial by fire”. In generale, tuttavia, non sono presenti cadute di tono vistose, tranne forse un po’ troppa pretenziosità della sezione ritmica nel binomio delle canzoni di apertura. Il tutto accompagnato da una qualità sonora ben fatta e da una veste grafica piacevole e avvincente.
Insomma: cari fanatici del metal più progressivo, questo disco merita da voi un ascolto. Dategli una possibilità e non ve ne pentirete. Ben fatto!