Carved «Dies Irae» [2013]

Carved «Dies Irae» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Carnival Creation »

 

Recensione Pubblicata il:
16.03.2013

 

Visualizzazioni:
2369

 

Band:
Carved
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Titolo:
Dies Irae

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Cristian Guzzon :: Vocals
Alessio Rossano :: Guitars
Damiano Terzoni :: Guitars
Lorenzo Nicoli :: Bass
Mattia Nuti :: Keyboards
Giulio Assente- Drums

 

Genere:
Death Metal

 

Durata:
37' 5"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.03.2013

 

Etichetta:
Bakerteam Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I Carved giungono al loro primo studio-album sotto Bakerteam Records e con alle spalle il ben recensito demo omonimo datato 2010 ma ciò che salta all’occhio è stata la scelta dei Necrodeath caduta proprio sui Carved con l’intento di coinvolgerli nel loro tour del venticinquesimo anno di attività.
Primo disco ma non qualcosa proveniente ovviamente da un gruppo di novellini, questo è poco ma sicuro.
Non ci vogliono molti ascolti per definire un po’ la tipologia di Death Metal cui la band nostrana è per così dire, affiliata: se fate un excursus generale ma vi soffermate su brani come “The Perfect Storm” o anche “Ashes Of A Scar” difficilmente non vi verranno in mente i Dark Lunacy. Tanto di guadagnato ovviamente, anche perché i nostri tutto sono tranne che tristi cloni. Hanno una personalità da vendere e risultano imponenti nell’impatto e sinfonici nelle intenzioni generali. Il lavoro del tastierista Mattia Nuti sembra proprio essere basilare per la riuscita del tutto, così come il drumming certosino di Giulio Assente il quale, pur rimanendo a volte confinato in una certa ordinarietà, funge da indiscutibile colonna portante sulla quale si sorregge l’intero “Dies Irae”.
Questi 37 minuti posseggono una suggestiva atmosfera generale che non abbassa mai il livello di ascolto, non ritengo l’album il massimo dell’originalità o della maturità stilistica ma naturalmente mi ha impressionato il livello di professionalità col quale è stato concepito.
Compare purtroppo quale episodio un po’ fuori luogo come ad esempio l’intro omonima “Dies Irae (Praeludium)” che è davvero eccessiva come durata e fa venir voglia effettivamente di skippare al brano successivo (l’opener “Echo Of My Cinderella” per altro un gioiello del platter) ma il picco è raggiunto con la sinfonica e malinconica “Black Lily Of Chaos” nella quale fa la sua apparizione un melenso pianoforte e poi una chiusura disco che francamente ho adorato: si tratta di “New World (Postludium)” eseguita da archi e mellotron e “sporcati” con un filtro di un antico vinile rovinato dal tempo.
Come primo disco posso senz’altro ritenermi soddisfatto, il sound non lo toccherei di una virgola, piuttosto mi concentrerei sulla stesura di eventuali intro futuri, per il resto è un buon disco composto da brani che in sede live sarebbero di certo più valorizzati. Come dar torto ai Necrodeath in fondo?

Track by Track
  1. Dies Irae (Praeludium) 45
  2. Echo Of My Cinderella (The Final Symphony) 80
  3. Enter The Silence 65
  4. Scripta Manent (Bullshit) 70
  5. The Perfect Storm 65
  6. At The Gates Of Ice 70
  7. Ashes Of A Scar 65
  8. Black Lily Of Chaos 80
  9. A New World (Postludium) 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 50
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
67

 

Recensione di Carnival Creation pubblicata il 16.03.2013. Articolo letto 2369 volte.

 

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