A Transylvanian Funeral «Gorgos Goetia» [2013]

A Transylvanian Funeral «Gorgos Goetia» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
17.03.2013

 

Visualizzazioni:
989

 

Band:
A Transylvanian Funeral
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Titolo:
Gorgos Goetia

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Sleepwalker :: All Instruments

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
1h 14' 58"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
20.03.2013

 

Etichetta:
Forbidden Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
ClawHammer PR
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Recensione

Questa one man band da Tucson, Arizona, arriva con questo “Gorgos Goetia” al suo terzo album di black metal puro, crudo e minimalista, che condensa 12 tracce in ben 75 minuti di durata. Per un risultato che non è male, ma che non va quasi mai oltre lo status di “disco di nicchia”.
Praticamente, le parti salienti di questo disco sono costituite dai seguenti episodi: la prima “Cold blood and darkness”, molto classica ma avvincente in alcune trame melodiche e potente, la seconda (e migliore di tutte) “Burning Astral Hunger”, che con un mid tempo roccioso e potente nonché ostinato riesce a convincere, l’ottava “Night hags”, struggente, e la penultima e dolorosa “Hymn to a gorgon”. Il resto dell’album com’è? Come il tipico disco black metal in stile norvegese, con giri canonici e melodici di chitarra, che non ha nessun difetto se non quello di essere generico e già sentito, con canzoni lunghe, arrangiamenti semplicissimi e riffs sempre melodici e produzione grezza.
E la descrizione del disco è fondamentalmente tutta qui. Questo disco è parecchio canonico, grezzo e omogeneo, con pochissimi cambi di tempo non in tutta la canzone, ma in tutto l’album, e che insomma costituisce un disco buono, ma assolutamente solo per i fans del genere e del black metal più “true” (termine pessimo, ma in questo caso ci sta tutto), e il cui unico difetto macroscopico è di fare ciò che fanno in realtà molte altre bands, che però magari col tempo miglioreranno in quanto a personalità e efficacia, mentre Sleepwalker (unico componente della band) il suo raggio di influenze se l’è già fatto e delineato.
Insomma: un album black metal carino, ma nella media. Esclusivamente per fans del black nudo e crudo.

Track by Track
  1. Cold blood and darkness 75
  2. Burning astral hunger 75
  3. Light cast out 60
  4. The Supreme Rite of Transmutation 60
  5. Fear 65
  6. Mars Exalted In Capricorn 60
  7. Moonchild 65
  8. Night Hags 75
  9. Percival in black armour 55
  10. Ten of swords 60
  11. Hymn to a gorgon 70
  12. Goliath Resurrected 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
63

 

Recensione di Snarl pubblicata il 17.03.2013. Articolo letto 989 volte.

 

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