Resonance Room «Untouchable Failure» [2013]

Resonance Room «Untouchable Failure» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
17.03.2013

 

Visualizzazioni:
2445

 

Band:
Resonance Room
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Titolo:
Untouchable Failure

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alessandro Consoli: vocals
Riccardo Failla: guitars
Alfio Timoniere: bass
Sandro Galati: drums

 

Genere:
Dark Gothic Metal

 

Durata:
55' 1"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
18.03.2013

 

Etichetta:
My Kingdom Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Vorrei potervi dire che questo è il disco che stavo aspettando, purtroppo non è esattamente così. Cerco di spiegarmi: dietro il termine progressive si nascondono tante definizioni, ma la più plausibile è quella di “progressione”, ossia di spostare un genere musicale verso nuovi lidi, per così dire. Per i Resonance Room questo non è proprio vero, infatti questo album è sicuramente un album di gothic metal molto intenso, dal punto di vista compositivo, con una accento particolare sul metal, ma non si scosta poi tanto da altre cose che vi può esser capitato di sentire, dai Katatonia ai Pain Of Salvation, ai Paradise Lost. Questo a mio avviso è tutt'altro che un problema, alle volte si piazzano delle etichette in calce al nome di una band per richiamare l'attenzione del pubblico e non c'è nulla di male, perché dentro questo album qualcosa di veramente convincente c'è. Molti brani, nell'essere così irruenti si perdono molte chance di essere accattivanti (cito a caso, Outside the Maze, The Great Insommnia...); ma alcuni suonano così profondi da esser completamente descrittivi di uno stato d'animo riflessivo, e entrano dentro, sottopelle, perfettamente. Almeno per quanto riguarda le mie corde, questo è ovvio, ma lo scrivo perché penso che sia facilmente condivisibile. “A picture”, ad esempio, offre tutta la possibilità al gruppo di esprimere la decadenza esistenziale attraverso una linea melodica che riecheggia dei migliori episodi di Paradise Lost e Katatonia, senza banalizzarli e da la possibilità al cantante Alessandro Consoli di sfoderare quella timbrica grave e avvolgente, vicina ai Depeche Mode che ben governa.
Un altro esempio di pregevole gothic metal è “New Life”, forse meno intenso, ma altrettanto ricca di emozioni. “Prometheus” è una ballad delicata e amara, che potrebbe cullarvi dopo una perdita significativa, ma con un senso di rivalsa piuttosto percepibile.
Altre schegge di queste sensazioni sono reperibili in altri brani (nella conclusiva “Faded”, per esempio), e comunque resta interamente un gradevolissimo ascolto.

Track by Track
  1. The Great Insomnia 60
  2. Cages Of Dust 65
  3. So Precious 70
  4. New Life 75
  5. Naivety And Olivion 65
  6. Outside The Maze 65
  7. A Picture 80
  8. Unending Loss 65
  9. Prometheus 75
  10. Faded 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
70

 

Recensione di June pubblicata il 17.03.2013. Articolo letto 2445 volte.

 

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