Hellbastard «Sons Of Bitches» [2013]

Hellbastard «Sons Of Bitches» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Carnival Creation »

 

Recensione Pubblicata il:
18.03.2013

 

Visualizzazioni:
990

 

Band:
Hellbastard
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Hellbastard [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Hellbastard [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Hellbastard [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina ReverbNation di Hellbastard

 

Titolo:
Sons Of Bitches

 

Nazione:
U.k.

 

Formazione:
M.S “Scruff” Lewty :: Vocals, Guitars
Tom McCombe :: Guitars
Paul :: Bass, Vocals
Mike :: Drums

 

Genere:
Thrash / Crust / Metal

 

Durata:
20' 50"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
18.02.2013

 

Etichetta:
Selfmadegod Records
[MetalWave] Invia una email a Selfmadegod Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Selfmadegod Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Selfmadegod Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Twitter di Selfmadegod Records [Link Esterno a MetalWave] Visualizza il canale YouTube di Selfmadegod Records

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

In questa mezzoretta scarsa l’EP dal titolo leggerissimamente esplicito “Sons Of Bitches” degli Hellbastard mi ha fatto tornare indietro nel tempo di almeno 12 anni, ai tempi in cui ascoltavo “Natural Order” (che è del 1990 ma che io scoprii quasi dieci anni più tardi grazie alla figura del solito cugino più grande che cito sempre nelle mie recensioni). Quando sei nato negli anni 80 ed hai 15 anni nel 2000 e vuoi dei suoni rockeggianti belli tosti difficilmente non caschi sopra i Metallica o Marilyn Manson o roba simile ma capita alle volte di trovarsi di fronte agli Hellbastard. Ai più forse questo nome non dirà molto ma vi assicuro che la band calca i palchi fin dal 1986 e che di strada discograficamente ne ha fatta pur avendo pubblicato solo tre studio album nell’arco di vent’anni oltre a decine di ep, demo, split e apparizioni in compilation varie.
Professionisti lo sono davvero eppure, nonostante l’entusiasmo iniziale, ho percepito qualcosa che è fondamentalmente cambiato negli anni. I nostri hanno livellato il loro sound appiattendolo in vari punti forse per renderlo più appetibile per un pubblico giovane, del resto è una scelta stilistica più che comprensibile visti i tempi che corrono. Certamente poteva andare anche peggio ma il loro crossover tra Thrash Metal e Crust Punk ancora si mantiene saldo e con brani come “Arcadia” o proprio con la title-track “Sons Of Bitches” questa idea si è rafforzata.
Discorso diverso invece fanno “System Whore” e “We Had Evidence”, due brani che partono bene ma che terminano in modo dubbio lasciando l’ascoltatore un po’ confuso vista la forse eccessiva dose di pad e di atmosferici arpeggi puliti..ben distante da ciò che ero abituato ma, torno a dire che è comprensibile.
La traccia di chiusura, “Throw The Petrol Bomb” rappresenta probabilmente il lato cazzone del quartetto visto che altro non è che una jam session Raggae (!!!) inserita credo più per ridere che per serietà. Almeno un po’ di simpatia perdura nel tempo!
Disco che me la sento di consigliare alle giovani leve ma andatevi comunque ad ascoltare i vecchi dischi perché quelli meritano davvero.

Track by Track
  1. Wolfsong S.V.
  2. Arcadia 75
  3. Sons Of Bitches 70
  4. System Whore 60
  5. We Had Evidence 60
  6. Throw The Petrol Bomb 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
66

 

Recensione di Carnival Creation pubblicata il 18.03.2013. Articolo letto 990 volte.

 

Articoli Correlati

Recensioni
  • Spiacenti! Non sono disponibili Recensioni correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.