Scorcher «Armageddon From The Sky» [2012]
Scorcher
Titolo:
Armageddon From The Sky
Nazione:
Grecia
Formazione:
Tex - Vocals, guitars, bass, drums
Genere:
Power Metal
Durata:
38' 10"
Formato:
CD
Recensione
Questo disco mi ha affascinato tantissimo. Eppure non stiamo parlando di chissà che cosa: Power Metal old style con vaghe tinte Thrash, grezzo, quasi sgraziato, per certi versi anche un po’ scontato. Ma in “Armageddon from the sky” ci sono una purezza di intenti e una genuinità che da tempo non percepivo ascoltando un album Metal contemporaneo. Gli Scorcher, one-man band (!) greca al debutto, suonano Metal in modo totalmente libero, selvaggio, con un’attitudine molto anni ottanta, curando più l’impatto sonoro che la ricerca stilistica. La produzione non è per nulla buona (in certi suoni quasi scadente), ma paradossalmente rende onore agli arrangiamenti lineari, alle melodie vocali energiche, e ai riff veloci degli Scorcher – tutto molto vicino a band come Gamma Ray e Agent Steel – fornendo un impatto quasi live ai sette brani che compongono l’album. Le capacità tecniche della band (o meglio, di Tex, l’unico componente del progetto) sono nella norma, buone, ma che certo non fanno urlare al miracolo. Eppure ogni brano è suonato con decisione, con qualche imperfezione sì, ma con grinta e passione, rendendo “Armageddon from the sky” un lavoro molto piacevole e sicuramente una boccata d’aria per i puristi. Personalmente penso che riascolterò questo lavoro ogni tanto, perché, ripeto, ho subìto il fascino di questo Metal suonato finalmente senza fronzoli e con spirito manowarianamente “pure”. Ogni tanto ci vuole, insomma.
Una nota di merito va ai testi, con riferimenti alla storia e alla mitologia greca: niente di originale, ma sicuramente meglio dei soliti cavalieri che sfidano il solito mago cattivo insieme al solito drago.
BEST: La traccia di apertura “Leonidas” presenta molto bene l’album, con una botta di Power dalle forti reminiscenze teutoniche. Anche “Double soul” è un ottimo pezzo.
WORST: Quando gli Scorcher cercano di essere ancora più duri – tentando partiture Thrash molto vicine ai Testament – i risultati non sono del tutto convincenti. Per questo motivo “Remembrance” e “The astral prison” sono dei brani meno incisivi, rispetto al resto del lavoro.
Track by Track
- Leonidas 80
- The Astral Prison 65
- Armageddon from the sky 70
- The Mountains of the sky 60
- Double Soul 80
- Remembrance 60
- Argonauts 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 60
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di Depenso pubblicata il 19.03.2013. Articolo letto 1317 volte.
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