Csejthe «Réminiscence» [2013]

Csejthe «Réminiscence» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Carnival Creation »

Recensione Pubblicata il:
20.03.2013

Band:
Csejthe

Titolo:
Réminiscence

Nazione:
Canada

Formazione:
Strigat :: vocals. Guitars, bass
Bardunor :: guitars, backing vocals
Fiel :: drums, backing vocals

Genere:
Black Metal

Durata:
41' 47"

Formato:
CD

Data di Uscita:
15.04.2013

Etichetta:
Eisenwald Tonschmiede

Distribuzione:
Code7 Distribution

Plastic Head

Masterpiece Distribution

Agenzia di Promozione:
Infektion PR

Recensione

“Dai in mano degli strumenti musicali a dei canadesi e ti fanno piacere persino il Black Metal”. Non me lo sono inventato di sana pianta ma è una frase che mi disse molto tempo fa un mio amico speranzoso nel fatto che anche il sottoscritto potesse come lui apprezzare in generale il genere di cui sopra e, sempre in generale, ho impiegato molti anni per scovare qualche gruppo la cui proposta non mi suonasse quantomeno ridicola.
In questa occasione mi è appunto tornata alla mente la frase del mio amico e credo che si piazzi alla perfezione nel contesto appropriato.
Per i canadesi Csejthe è arrivato il momento del secondo album in studio, preceduto da “La Mort Du Prince Noir” del 2009 e dall’EP “Transcendance” dell’anno successivo. Onestamente ho ascoltato il debut dei nostri e mi sono trovato abbastanza preso ma è con questo “Reminiscence“ che ritengo il trio aver fatto un deciso passo in avanti pur restando grossomodo ancorati agli stilemi chiave del Black Metal che non starò certo qui a riscrivere da capo dal momento che li conoscete bene o male tutti voi lettori.
Cosa c’è di nuovo quindi? Assolutamente nulla ma ciò che importa è l’atmosfera e le melodie cui i nostri sembrano decisamente debitori e la loro musica estrema si trasforma ben presto in qualcosa di più di blast beat ripetitivi, strilli disumani con del riverbero per ampliare un po’ la sostanza; son cose viste e riviste centinaia di migliaia di volte ma i Csejthe (il cui nome è preso direttamente da quello del castello nel quale la simpatica contessa Bathory svolgeva i suoi lavoretti a centinaia di ragazze innocenti) ci propongono melodie che oserei denominare drammatiche, avvolgenti, a cavallo tra la sinfonia e il misticismo ma sempre con un’ombra di devastante disperazione.
Ecco in breve cosa troverete all’interno di “Reminiscence“. Canadesi, sempre loro!