Replica «The Bright Side of Death» [2013]

Replica «The Bright Side Of Death» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Revenant »

Recensione Pubblicata il:
21.03.2013

Band:
Replica

Titolo:
The Bright Side of Death

Nazione:
Austria

Formazione:
Alexander Krumenacker :: Vocals
Roman Wallner - Silberhuber :: Guitar
Dominik Steininger :: Guitar
Martin Krumenacker :: Drums
Stefan Aschauer :: Bass

Genere:
Thrash / Hardcore

Durata:
36' 37"

Formato:
CD

Data di Uscita:
12.01.2013

Etichetta:
Noisehead Records

Distribuzione:
STF Records

Agenzia di Promozione:
Wildhorizon Media

Recensione

I Replica sono una band austriaca, più precisamente di Marchtrenk nella parte settentrionale delll’Austria. Si sono formati nel 2004 e nello stesso anno pubblicano il loro primo demo “Rising Death Demo” . Gli inizi della band sono caratterizzati da sonorità tipicamente thrash, ma con il tempo la band ha preso una piega un po’ diversa, portandosi di più verso il metalcore. Con alle spalle quattro album ( Un demo, un ep e 2 full-lenght), il 12 gennaio 2013 è uscito il loro ultimo lavoro “The Bright Side of Death” sotto l’etichetta Noiseheadrecords. Il cd inizia in modo molto esplosivo con “ Fate of Gods” con riff potenti e graffianti, con alcune parti un pochino più melodiche. Il tutto sostenuto da una batteria veloce, dove l’uso del doppio pedale non viene certo risparmiato, senza però essere monotona. Ma anzi, già da subito ci rendiamo conto che una buona dose di tecnica è stata messa nelle parti di batteria e non solo. Segue “Living In Bondage” un’altra traccia molto dura con una parte melodica un pochino più articolata rispetto al brano precedente. Il resto dell’album segue la falsariga dei due brani presi in esame, senza particolari passaggi degni di nota. In sostanza l’album è sicuramente ben fatto, ma pecca un po’ in originalità e non riusciamo neppure ,a mio avviso, a trovare un brano che spicca sugli altri. Con questo non voglio assolutamente dire che sia un brutto album, ma sicuramente data la tecnica di cui sono dotati i membri della band, potevamo aspettarci qualcosa di meglio. Una cosa che non mi è piaciuta molto è la voce di Alexander Krumenacker, che a volte sembra buttata a caso senza un filo logico e altre volte addirittura sembra andare in un’altra direzione rispetto agli altri strumenti. Nel complesso è un album abbastanza carino, che però alla lunga sicuramente stancherà, il potenziale questi ragazzi ce l’hanno e si sente, speriamo in futuro di vederli alle prese con qualcosa di meglio.