Acolyte «Alta» [2013]

Acolyte ŤAltať | MetalWave.it Recensioni Autore:
Carnival Creation »

 

Recensione Pubblicata il:
01.04.2013

 

Visualizzazioni:
721

 

Band:
Acolyte
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Titolo:
Alta

 

Nazione:
U.k.

 

Formazione:
Malekh :: Composer, Rhythm Guitars
JT :: Vocals, Lyrics
Chris :: Lead Guitar
Paul :: Bass
Brady :: Drums

 

Genere:
Extreme Metal

 

Durata:
57' 6"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
06.05.2013

 

Etichetta:
Mordgrimm
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Infektion PR
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Recensione

Gli Acolyte sono una band molto singolare proveniente da Manchester e formatasi nel 2008. Alle spalle solo un EP, “Leng” (brano che compare anche nel disco in questione) e ora è giunto il tempo dell’esordio discografico sotto il semplice nome di “Alta”.
“Alta” è un disco che farebbe di certo ben felici gli amanti dei primi Opeth e dei più moderni Agalloch poiché si snoda inevitabilmente verso quel tipo di sonorità e poco importa se i nostri si autoproclamano “Progressive Black Metal”, le sonorità di una certa musica estrema si sentono fortissimo soprattutto per quanto riguarda la scelta dei suoni e l’equalizzazione in generale, tendente tanto al Black quanto al Death Metal dai suoni più magri mentre un po’ di tecnica e sperimentazioni varie, a piccole dosi, si fanno strada tra i brani mettendo l’ascoltatore a chiedersi se quello che sta passando sotto il play sia qualche bonus track di Morningrise con un Akerfeldt più sopra le righe del solito.
Nonostante tutto, “Alta” è il risultato di un gran lavoro e il quintetto (capitanato dal compositore e chitarrista ritmico Malekh) non fa certo il timido e dopo una intro dà lo start a questa lunga carrellata di pezzi tra cui la buona prova finale di “Epistle” e, tra brani tendenzialmente più violenti di altri invece più puliti, il tutto restituisce comunque un’idea positiva alla fine delle danze che per altro sfiorano l’ora.
Le melodie, tra il melenso e il discordante, trovano i loro continui appoggi in una sezione ritmica lontana dalla grassezza delle produzioni Death Metal moderne (per scelte stilistiche probabilmente) ma pur contando su suoni scarni “Aria” riesce a farsi apprezzare e a cogliere l’occasione per dire la sua.
Non un capolavoro ma qualcosa che di certo vale la pena ascoltare almeno una volta.

Track by Track
  1. Alta S.V.
  2. Charybdis 70
  3. Leng 65
  4. The Nameless Expanse 65
  5. Sunrise 70
  6. Formidine 50
  7. Vultures 65
  8. The Ashenground 75
  9. Epistle 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Carnival Creation pubblicata il 01.04.2013. Articolo letto 721 volte.

 

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