Patria «Nihil Est Monastica» [2013]

Patria «Nihil Est Monastica» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Snarl »

Recensione Pubblicata il:
03.04.2013

Band:
Patria

Titolo:
Nihil Est Monastica

Nazione:
Brasile

Formazione:
Triumphsword :: Vocals
Mantus :: Guitars, Bass, Drums

Genere:
Black Metal

Durata:
45' 50"

Formato:
CD

Data di Uscita:
13.03.2013

Etichetta:
Drakkar Productions

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
Future PR

Recensione

Ritornano i sempre più interessanti blacksters brasiliani Patria, che sin dal loro precedente album “Sovereign misathropy” hanno rilasciato lavori sempre più interessanti, tanto da far loro fruttare un contratto discografico per la prestigiosa Drakkar Prods.
Questo “Nihil est monastica” è il loro quarto album, propone 9 canzoni più 3 strumentali più cover dei Sarcofago splittate in poco meni di 46 minuti e non fa altro che confermare questa band come una tra le più avvincenti del panorama underground, grazie ad un songwriting sempre più ispirato e personale, ravvisabile nella maestosa opener “Conquering death’s palace”, nella splendida ed epica “Nyctophilia” oltre che nella sospesa e intrigante “Ravens almighty”, che tra l’altro manifesta un songwriting agile e versatile presente anche in “Ascendants of darkness” e culminante in “Evoking the ancient spirits”, che tocca perfino i lidi lambiti dai primi Behexen. Il tutto il una qualità sonora a dir poco perfetta e avvolto in una veste grafica semplice ma ben riuscita, il tutto in un disco globalmente molto ben fatto, che non presenta difetti se non forse quello di andare un po’ in crisi di identità alla fine del disco, con la non molto speciale “Till death” e l’intermezzo “The silence of the thrones” che sinceramente non mi è sembrato necessario. Conclude una buona cover di “The Black Vomit” dei Sarcofago, che costituisce un ottimo esempio di come pagare tributo alle proprie influenze, ai propri predecessori, e di come soprattutto mostrare di voler rimanere semplicemente old school black metal nella musica e nello stile pur se con tutta la ricerca di personalità e di originalità nei riffs, alla faccia di tanti pseudofilosofi che si arrabattano per cercare una propria identità musicale, il più delle volte inventata.
Il mio consiglio è, per tutti gli amanti del black metal, di degnare almeno di un ascolto questa band e di provare a farvi un’idea, visto che sostengo che questa band ha del potenziale e delle possibilità per fare ancora meglio in futuro vista la mole di personalità e di buone intuizioni, melodiche e non, presenti in questo disco, e in poche parole, di non farvi scappare questo bel disco. E ora scusate, ma credo proprio che andrò a risentire l’album da capo! Consigliati.