Recensione

I Control Human Delete (conosciuti anche come CHD) sono una band originaria dei Paesi Bassi attiva da più di dieci anni ed hanno alle spalle una demo del 2003 “Error Spectre” e un full-length del 2007, “Terminal World Perspective”. Sono passati ben cinque anni ed il quartetto ha pubblicato lo scorso 6 Marzo una nuova fatica dal titolo ‘The Prime Mover’ che contribuisce a dare una rinforzata poderosa alla scena del metal estremo un po’, per così dire, “particolare”.
I nostri si auto-definiscono Post-Industrial Black Metal. Solitamente avrei sorriso di fronte a tutto ciò ma invece, ascoltando questo mondo musicale fatto di complesse strutture disarmoniche, dissonanti, cariche di rumori, fruscii, violentissimi e repentini cambi di tempo effettuati per la stragrande maggioranza da una strumentazione elettronica (o virtuale), in effetti viene in mente che l’epiteto circa la musica dei CHD trova il suo felice collocamento.
Originali per forza di cose, i quattro musicisti hanno creato sicuramente qualcosa degno di nota, furioso a tratti e assolutamente esente da ogni tipo di melodia, che va ascoltato con lentezza e metodo pena la noia assoluta che potrebbe prendere chi non concepisce ritmi campionati o sviluppati al pc, sintetizzatori in ogni dove e tappeti di atmosfere da fabbrica in pieno regime. Diciamo che è qualcosa che vale la pena ascoltare se si è già amanti del genere ma a tutti coloro che vogliono anche solo tentare di dare una sentita generale a tutto ciò dico questo: potrebbe in effetti non piacervi in quanto la proposta musicale è piuttosto di nicchia e va molto contestualizzata.
Per quanto mi riguarda invece, non male davvero ma alle lunghe stanca molto.

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