Devil to Pay «Fate is your Muse» [2013]

Devil To Pay «Fate Is Your Muse» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Karmator »

Recensione Pubblicata il:
04.04.2013

Band:
Devil to Pay

Titolo:
Fate is your Muse

Nazione:
U.s.a.

Formazione:
Steve Janiak (Vocals/Guitar)
Chad Prifogle (Drums)
Matt Stokes (Bass)
Rob Hough (Guitar)

Genere:
Heavy Rock

Durata:
49' 52"

Formato:
CD

Data di Uscita:
09.04.2013

Etichetta:
Ripple Music

Distribuzione:
---

Agenzia di Promozione:
ClawHammer PR

Recensione

Che l'Hard-rock targato USA sia dopo decenni ancora nel lustro degli anni si vede con band come Alter Bridge e reunion di Creed, per non parlare dei Foo Fighters, o dei Queen of the Stone Age, i Kyuss o i più recenti Them Crooked Vultures. Dopo aver fatto una piccola cultura (anche Main Stream) a riguardo posso recensire con più saggezza l'ultima uscita discografica dei Devil To Pay con "Fate Is Your Muse". Ci aspetteranno circa 50 minuti di musica che purtroppo non è nulla di originale, ma anzi arranca nell'imitare quel sound che le band sopracitate hanno già da tempo. Non troviamo proprio un piccolo barlume di personalità o energia che possa dimostrare le capacità sia tecniche che di scrittura di questo gruppo proveniente dall'Illinois. Molti pezzi infatti (soprattutto "Ten Lizardmen & One Pocketknife") ricordano il Dave Grohl dell'ultima fatica con i FF ma soprattutto l'elemento che davvero manca in toto in questo album è l'energia frizzante da festa che l'Hard-Rock sa regalare. Si sente che faticano a trovare un groove degno dello stile che suonano lasciando un effetto finale da sforzo dopo un'intensissima corsa per arrivare al traguardo tutti interi. Molti riff sembrano scritti non da un'ispirazione durante una Jam, ma studiati a tavolino per dare un effetto quasi old school lasciandosi andare poi in poco tempo con tempistiche lente e poco convincenti.
L'unica puntata a loro favore la troviamo esattamente a metà con "This Train Won't Stop" e "Savonarola", ma non basta un faro nella notte per rimediare un album purtroppo senza convinzioni. A mio malgrado devo ammettere che leggendo recensioni sul passato dei Nostri mi sarei aspettato qualcosa di folgorante, invece una calma piatta che rimbomba nei nostri timpani.