Dormant Ordeal «It Rains, It Pours» [2013]
Recensione
I Dormant Ordeal sono un’interessante realtà polacca formata nel 2005 che si è sempre occupata di suonare Death Metal in modo oltremodo grandioso e finalmente approdano alla pubblicazione su larga scala con questo debut album chiamato ‘It Rains, It Pours’.
Sappiamo già molto bene che in Polonia generalmente le band Thrash o Death Metal sono eccezionali sia quanto a tecnica che come idee innovative (vedi i Decapitated che hanno contribuito a rispolverare un po’ il concetto di Death con dischi eccellenti da sempre) ma esistono anche gruppi minori, magari con meno release alle spalle, e non meno talentuosi.
Spiccano dunque questi Dormant Ordeal che francamente non avevo mai sentito nominare e che mi segnerò come operato da seguire assolutamente, vuoi perché con ‘It Rains, It Pours’ ho avuto modo di vivere un ascolto davvero preso e fatto di piacevolissimi momenti.
Il disco, che consta di 12 tracce, sembra proprio essere diviso in due parti in egual misura: la prima parte risulta furiosa, tecnica, con frequentissime sfuriate in blast beat come da scuola classica il tutto introdotto dalla buona “Cypress Mourning” che getta le basi per ciò che di veramente buono verrà poi, colmando il primo tempo con il climax delle belle “Your Mother-Slave” e “Unimagined, Unwritten, Unseen”.
Avviene poi un interludio e il secondo tempo riparte con l’ossessiva “Days that Didn’t Make It” che ci mostra invece una parte del disco più matura e ragionata, sicuramente per ascoltatori dai gusti più raffinati e a cui piace un minimo di sperimentazione. Non a caso tracce come “The Animal” e “Man from the Water” mostrano addirittura una sezione ritmica sopra le righe, ispiratissimi persino i riff e il cantato (che ricorda a volte i conterranei Behemoth); si arriva a “Here Be Lions” dai toni incredibilmente decadenti e malinconici per poi terminare il tutto con un outro palesemente ambient con colori suggestivi e invernali.
Date retta a me, fate vostro questo disco se amate il Death Metal dalle mille sfaccettature. Davvero un album intelligente e creativo, merita molti ascolti e perché no, anche l’acquisto.
Track by Track
- Depopulation of Io S.V.
- Cypress Mourning 80
- The Stepfather 80
- The Sinless 75
- Your Mother-Slave 80
- Unimagined, Unwritten, Unseen 80
- Dememorization S.V.
- Days that Didn’t Make It 75
- The Animal 80
- Man from the Water 80
- Here Be Lions 80
- Depopulation of Earth 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 70
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
76Recensione di Carnival Creation pubblicata il 06.04.2013. Articolo letto 1066 volte.
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