Code Of Silence «Dark Skies Over Babylon» [2013]
Recensione
Bentornati sulle pagine digitali di MetalWave! Di sotto tratteremo del debutto degli scozzesi Code of Silence Dark skies over Babylon. I Code of Silence sono un quintetto di heavy metal melodico molto equilibrato composto dal navigato Gus Monsanto al microfono; dal leader bassista James Murray; dalla promessa Scott McLean alle tastiere; dal talento Ben Randall vincitore a Londra nel 2008 del premio ”Il più promettente chitarrista giovane” a soli 17 anni; e dal batterista John Clelland. Almeno in questo debutto trattano di templari alle prese con le crociate; quindi vecchia storia, o nuove rivelazioni?
L'album si apre con una traccia/intro molto suggestiva che mi ricorda da vicino il famoso videogioco horror Resident Evil 4 per la tensione crescente, le parole iniziali sussurrate a mo' di rito, le campane in lontananza, i corvi presenti, la pioggia scrosciante, ed i nitriti di cavallo passante con tanto di sgaloppata!! Questa Omertà riesce appieno ad innalzare la tensione per la successiva Bitter sweet paradise grazie all'ottimo lavoro del tastierista Scott McLean, ed a volumi crescenti!!
Bitter sweet paradise che al primo ascolto, lo ammetto, non mi era veramente sembrata convincente, ma concedetele altre possibilitá perché si comporta come una una birra in rifermentazione: migliora col tempo! Sfrutta direttamente l'ereditá con un Ben Randall alle prese con un grintoso riff, e prosegue con un ritmo pomposo prima dell'intro delicato del singer brasiliano. É un brano divertente, ed allegro!
La prossima Sky is falling down é arricchita da un video ufficiale in HD niente male! Uno dei momenti più impressionanti di questo singolo é nel riff d'apertura, scintillante e melodico: uno strabiliante alternate picking ad elevata velocitá senza preavvisi!! Credetemi, fa impressione!! Poi continua con buon divertimento, e convince con una strofa progressive in accelerata! Mi sento d'evidenziare anche il breakdown caratterizzato da una sola nota di chitarra...che calma gli spiriti! E per finire, il finale non poteva essere migliore, vale a dire una specie di furioso assolo di chitarra (nei limiti dell'heavy metal melodico) su una base molto spinta, sempre nei suddetti limiti, ed un Gus Monsanto che tira fuori lunghe urla!!
E se per caso dopo questa vi stiate chiedendo come si faccia a domare una tempesta allora probabilmente il testo di Tame the tempest ve lo svelerá! I Code of Silence si affidano ancora una volta al giovane Ben Randall per aprire questa gagliarda Tame the tempest. É una Bella canzone, ben solida, in cui non si riesce a trovare una cosa fuori posto, dalla struttura generale ai singoli suoni, dagli appropriati cori al drumming utile arrivando alle tastiere funzionali...! Tastiere queste che si fanno protagoniste del momento clou il quale succede a varie parti vive che non riesco né a descrivere, né a paragonare; posso solo riassumerne il riuscito finto finale per niente breve a 3:26!! Fino a 3:52 si assiste ad un fragile passaggio di stallo. "Dicevo" del momento clou che sembra non avere nulla da perdere: incede con pura umiltá evocando niente di meno che Martin Brändström dei Dark Tranquillity; e va avanti anche sotto ai fischi chitarristici veramente alti che seguiranno...!! Ció provoca un generale progressivo risveglio della band finché non si riprende a pieno regime, inarrestabili; senza per questo perdere quel pizzico d'amarezza che caratterizza l'intera Tame the tempest come un gradito luppolo in una birra!!
Signore, e signori mettetevi comodi, ma anche no perché Dark skies over Babylon giunge alla title track, e vi fará stare comodi in qualunque posizione, o qualsiasi condizione (anche su affilatissimi spuntoni avvelenati a 200° centigradi)!! Si tratta d'un pezzone Veramente toccante!! Accidenti, Dovete sentirla! É un vero capolavoro da inizio a fine!! Una canzone che vi fará contorcere durante lo Strepitoso assolone ultra espressivo: é tutto sublime dai sustain, all'ottima pulsazione caldamente umile di basso sullo sfondo, alle tastiere non invasive che contribuiscono all'inverosimile; una canzone che a me ha storto le budella (nel miglior senso possibile!) con una delle voci più tirate che abbia mai sentito!! Oltre l'espressivitá! Se non avessi barattato le lacrime con degli ottimi CD in edizione limitata mi sarei messo a piangere anch'io...! Quasi certamente la miglior canzone di 7:39 minuti che abbiate mai sentito, onestamente. É il non plus ultra dei Code of Silence in cui Tutti i componenti danno il massimo, e s'incastrano alla meraviglia; per esempio la voce di Gus é estremamente trascinante, ma quasi indescrivibile quando sale d'almeno un'ottava andando di fatto a raggiungere la chitarra!!! DA PAURA!!! Allora perché di sotto non c'é scritto 100? Considero 95 il massimo.
Come potrá continuare l'album dopo un simile evento? Continua bene, siamo di fronte al settimo sigillo, Seventh seal! I Code of Silence ci sanno fare, specie coi ritornelli: qui sfiderei un malconcio novantenne a restare fermo sapendo di vincere...! ...persino il suo bastone sarebbe lieto! In generale il brano si comporta bene anche se il primo assolo non si dimostra particolarmente innovativo...si avrá tutto il tempo per rimediare!
Di Witches of november rimarranno sicuramente le cariche strillate del dotato Gus Monsanto. Sono quelle a drizzare le orecchie, ed aprire gli occhi; nonostante il primo assolo sia frizzante, squillante, parzialmente in staccato...! Non consideratela giá un caposaldo, ma sappiate che non mancherá di divertire!
Adoro la memorabile caparbia introduzione dell'ottava Black abyss!! Uno spettacolo per le orecchie eseguito dal ventiquattrenne Scott McLean: fantastici bassi, e suggestivo ritmo!! Eccezionale pure l'alternanza tra l'esplosione d'epicitá con tanto di melodie, ed un adattamento di quest'ultima! Il brano si assesta su questi livelli alti.
E finalmente i Code of Silence ci offrono un brano più aggressivo della media con Knights of the crimson cross! La cosa che colpisce di più é senz'altro il comparto ritmico, veloce, abrasivo, cattivo... . Ancora una volta ognuno ci mette lo zampino. Il risultato? Una canzone inarrestabile pericolosamente seducente con quel ritornello facile da cantare!! Un plauso.
Tutt'altra cosa é l'atmosfera di Midnight cathedral (veritas): solenne; cioé da seguire attoniti senza fiatare.
E su questa scia assolutamente positiva si annida la gloriosa Here to heaven, conclusiva traccia del bellissimo Dark skies over Babylon!
Riformulo la domanda iniziale: vecchia storia, o nuove rivelazioni? Sta a voi decidere. Ma senza ombra di dubbio musicalmente c'é "qualcosa" di nuovo, molto valido!
Track by Track
- Omerta' 80
- Bitter sweet paradise 80
- Sky is falling down 85
- Tame the tempest 90
- Dark skies over Babylon 95
- Seventh seal 75
- Witches of november 80
- Black abyss 90
- Knights of the crimson cross 90
- Midnight cathedral (veritas) 90
- Here to heaven 90
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 90
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
84Recensione di Markiyan pubblicata il 22.04.2013. Articolo letto 840 volte.
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