Acrania «An Uncertain Collision» [2013]
Recensione
In anteprima ci siamo ascoltati l’ultima fatica dei messicani Acrania. La band si definisce “Experimental Death Metal” e mai come in questa occasione posso dire di dare pienamente ragione ai nostri: in effetti si tratta di una sperimentazione continua di, appunto, Death Metal infarcito di elementi assolutamente contrastanti con il genere. Tutto “An Uncertain Collision” (il titolo poi non aiuta!) risulta essere un connubio pazzesco (e pazzoide) di groove, Death, elementi folkloristici messicani e sudamericani, incursioni disarmanti di percussioni, trombe, sassofoni, mambo, salsa, fusion, jazz e ritmi potenzialmente ballabili contornati di riff strambi di chitarra, basso, voci sporche, batteria che esegue degli assurdi fraseggi quindi le cose son due: o siete ascoltatori piuttosto allenati e con orecchie pronte alle nuove sfide creative oppure siete un pubblico di puristi o semi-tali e non concepite stranezze che mai avreste pensato, in tal caso terminate pure qui la lettura di questa recensione.
E’ il caso di menzionare “Deceive the Pain”. “But Not Today” e “New” come brani piuttosto rappresentativi di questo “An Uncertain Collision”, sicuramente perché dimostrano maggiormente le capacità tecniche di questo quintetto che se la suona senza imitare chissà quanto del Death Metal che conoscete, anzi con tutta sicurezza posso scrivere che quasi non sembra un disco metal ma che invece si fa vedere come qualcosa di non meglio identificato tendente all’avantgarde in generale, tanto le influenze girano per il mondo in cerca di qualcosa che non trovano mai e quindi si abbandonano ad un quid che contempla una grande festa confusionaria, un’orgia non-stop di suoni e colori. In questo agli Acrania va dato atto di essere riusciti a pieno in una missione complessa ma coraggiosa e quindi ben poco incline a lasciarsi apprezzare da tutti, è logico supporre che sia musica non tanto d’elite quanto di nicchia.
Risulta essere molto difficile seguire musicalmente gli Acrania quindi date per scontato che sono estremamente curiosi e pronti a stupirvi ma è facile che possiate provare irritabilità a più riprese se partite col piede sbagliato, il fatto è che progetti di questo tipo o li ami o li odi.
Track by Track
- Treason, Politics & Death 70
- Deceive the Pain 80
- Now 80
- A Praise to Madness 75
- Revolution & Tequila 70
- But Not Today 75
- Speartooth 70
- Vallarta Night 60
- In My Land 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 80
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
71Recensione di Carnival Creation pubblicata il 24.04.2013. Articolo letto 793 volte.
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