Trinakrius «Seven Songs Of The Seven Sins» [2013]

Trinakrius «Seven Songs Of The Seven Sins» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Carnival Creation »

 

Recensione Pubblicata il:
24.04.2013

 

Visualizzazioni:
2006

 

Band:
Trinakrius
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Titolo:
Seven Songs Of The Seven Sins

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Fabio Sparacello - Vocals
Emanuele " Izzy" Bonura - Guitars
Alessio Romeo - Keyboards
Francesco Rubino – Bass
Claudio Florio - Drums & Growl Vocals

 

Genere:
Heavy Metal

 

Durata:
40' 6"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
09.04.2013

 

Etichetta:
End of the Ligt Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dopo la compilation-best of ‘Massacro’ del 2010 che non mi era sembrata molto convincente, tornano i Trinakrius e stavolta con del materiale nuovo di zecca. Di chiaro concept basato sui sette peccati capitali, i nostri hanno sfornato quello che, dopo almeno un paio di ascolti di fila, non potrei non annoverare tra i migliori lavori della band, se non il più bello in assoluto.
Interessante dal primo all’ultimo minuto, ‘Seven Songs Of The Seven Sins’ si struttura su di un Power/Doom Metal che guarda tanto al passato quanto al presente snocciolandoci sette brani di buonissima fattura che sanno far rivivere i dorati momenti dell’Heavy vecchia scuola e mostrandoci anche un discreto livello di tecnica presentato da ingressi solistici convincenti e maturi.
E di maturità stiamo parlando, del resto brani come “Envy (Evil Eye)” dal poderoso solo di synth, “Gluttony (Anorexia)” dall’enorme personalità che sfocia in sapienti dissonanze ad incrocio di chitarre e “Greed (All Mine)” lievemente sinfonica appaiono sicuramente tra gli episodi meglio riusciti del lotto entrando sicuramente nella lista dei brani italiani del genere più stuzzicanti.
Il momento più magico tuttavia è rappresentato dalla chiusura di “Ira (L'Oscura Ascesa )”, lenta e cadenzata, cantata esclusivamente in italiano, con un testo splendido e persino vede la presenza di un commovente mellotron; è la canzone che più mi ha emozionato nulla a togliere alle altre.
Come ultima chicca i Trinakrius hanno inserito nella track-list “Die For My Sins”, cover dei benamati Sanctuary e qui presentata in una veste davvero sontuosa, per giunta si lega benissimo al concept generale (del resto il titolo parla chiaro).
Buone le voci, buonissima la produzione e di certo non posso far altro che consigliarvi l’ascolto di “Seven Songs…” se avete un cuore di carne ..ma anche di metallo.

Track by Track
  1. Pride (I Am The One) 70
  2. Sloth (Shelve And Delay) 70
  3. Envy (Evil Eye) 75
  4. Gluttony (Anorexia) 80
  5. Lust (Sexhumanity) 75
  6. Greed (All Mine) 75
  7. Ira (L'Oscura Ascesa ) 85
  8. Die For My Sins (Sanctuary Cover) [Bonus Track] 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
73

 

Recensione di Carnival Creation pubblicata il 24.04.2013. Articolo letto 2006 volte.

 

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