Recensione

Primo EP per il progetto spagnolo degli Ocram, anche se sarebbe più corretto dire “di Ocram” dal momento che dietro a tutto ciò si cela la figura del polistrumentista omonimo che si è occupato di suonare chitarre, basso, di cantare e di programmare al pc la batteria creando nel complesso qualcosa che ha sicuramente un suo valore.
Non esistono copie fisiche di “Praeludium” poché lo stesso Ocram ha deciso di farne solo una pubblicazione digitale e di certo in tempi come questi non mi sembra la scelta più sbagliata. Il suo lavoro sicuramente viaggia più lontano e più leggero.
Il Black Metal affrontato da Ocram è prodotto egregiamente dando risalto sia a riff che drumming (estremo e ben strutturato) mentre voci sia urlate che sporche in generale donano enfasi al tutto; importante sottolineare la componente atmosferica che viene usata a go-go all’interno dei brani, in particolare “My Last Prey” e “My Death”.
Meno riuscita forse “Arrogant to the End”, traccia probabilmente più banale e meno ricercata del piccolo lotto; per concludere il tutto la cover dei Marduk “Opus Nocturne”, ampiamente conosciuta e qui presentata in veste piuttosto verosimile.
“Praeludium” non è certo qualcosa di eccelso ma il suo pubblico di aficionados lo ha ed è giusto così. Sicuramente tra i lavori Black prodotti in modo migliore di questi ultimi mesi, seppur un EP ma c’è entusiasmo e molto lavoro dietro.

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