G.L.A.S. «Eighteen» [2005]

G.l.a.s. «Eighteen» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
BurdeN »

Recensione Pubblicata il:
--

Band:
G.L.A.S.

Titolo:
Eighteen

Nazione:
Italia

Formazione:
Alex Moschini : voce/basso/tastiera
Massimo Cappelli : voce/chitarra
Alessio Viani : chitarra
Sergio Leonetti : batteria

Genere:

Durata:
25' 53"

Formato:

Data di Uscita:
2005

Etichetta:

Distribuzione:
---

Agenzia di Promozione:
---

Recensione

I G.L.A.S. sono una band di puro ed incontaminato hard rock che va in giro sin dal 1985, e che oggi ritorna a far parlare di se con questo “Eighteen”, prodotto ahime alquanto scadente, scontato e amatoriale in tutto e per tutto, nella produzione, nei suoni, nelle strutture, nei titoli, e anche nella pronuncia, del cantante ovvio.
Quello che più mi rammarica è che dopo svariati anni ancora non siano in grado di far proprio uno stile ben definito, che li possa far distinguere, ora come ora dopo svariati ascolti le canzoni qui in esame mi risultano a dir poco piatte, non è presente quella scintilla che ti fa concentrare l’attenzione su una particolare linea melodica, nulla di nulla, e queste parole non le scrivo di certo con il sorriso sulle labbra, immagino gli sforzi per portare avanti la band, e non soltanto per quanto concerne il lato economico.
Ma addentriamoci meglio nell’aspetto musicale, il cd si apre con “Take Me Now or Go” e “I Cry Alone Tonight”, che in se raccolgono tutti i difetti che poi nello scorrere del cd verranno a galla, melodie al limite del pacchiano, potenti alla base, ma purtroppo per nulla trascinanti e convincenti, semmai stucchevoli e ripetitive.
Queste di cui sopra sono le sensazione che si provano nell’arco dei 25 minuti di durata, anche se nel finale alcuni sprazzi di “No More Lonely Days, No More Lonely Nights” e “Your Dreams” (apparte la quasi tragicomicità dei titoli) fanno quasi trasparire soluzioni più incisive e personali, soprattutto per quanto riguarda la chitarra solista.
Non mi sento di poter consigliare quale strada percorrere per il futuro, sono passati 20 anni, ho l’impressione che la band voglia divertirsi suonando un hard rock melodico tipicamente ottantiano, cercando esclusivamente l’appagamento di un irrefrenabile bisogno, quello di far casino tutti insieme, senza eclatanti pretese artistiche. Only for fans.