Black Sound Empire «Sisma» [2013]
Recensione
Davvero confuse le idee per questi ragazzi, che riescono a confezionare un disco ben fatto, ben suonato, ma molto tedioso. Il sestetto per tutta la durata del cd, quasi 50 minuti, ci propina 9 pezzi davvero noiosi che vanno da un genere all’altro senza nessun filo conduttore e nessuna logica. Di base suonano nu metal sulla falsariga dei primi Slipknot, con tanto di cantante che si impegna per imitare al meglio Corey Taylor e il compianto Lynn Strat degli Snot (ma non riesce a raggiungere certi standard), il nu metal di partenza viene mischiato con controtempi alla Meshuggah, pezzi elettronici e addirittura parti in pieno stile emo o core-screamo o simili. Quello che viene fuori è davvero arduo da sopportare. In alcuni brani, come il primo o il terzo. La partenza è buona, dato che i nostri, in più occasioni ci regalano riff di buon impatto, solo che proseguendo nel brano rovinano tutto mettendo controtempi inutili o ritornelli con voce pulita che hanno come unico risultato quello di mettere a disagio il metallaro posto di fronte alle casse. Un esempio può essere “Grey Howl”, dove un riff semplice ma nervoso al punto giusto, si perde in tempi dispari gettati nel mucchio per allungare il brodo e ritornelli con voce pulita adatti a sedicenni con ciuffo piastrato. Il disco è tutto su questa falsariga. Incatenato in stereotipi che nessuno chiede a questa band e che si auto costringe ad uno schema quasi sempre uguale per tutti i pezzi, ovvero riffone con voce urlata - ritornello emo - controtempo. Da salvare la perizia tecnica, niente di stellare ma sicuramente i ragazzi sanno bene cosa stanno suonando, e la registrazione che risulta potente e “pompata” al punto giusto, con una chitarra e un’accoppiata basso-batteria davvero meritevoli. Purtroppo ciò non basta a salvare la band. Se i ragazzi si impegnassero per suonare qualcosa di più lineare magari ci perderebbero in originalità (Non che fare una macedonia di generi sia sinonimo di originalità ), ma sicuramente saprebbero alzare un muro di suono non indifferente, perché la band ha le capacità per pestare in maniera dura e decisa.
Track by Track
- Sober 70
- Cheval 60
- Shine Like Gold 60
- Stationary 50
- Everybody 65
- Maybe 60
- Telling 60
- Grey Howl 70
- All My Love 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 65
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
66Recensione di Revenant pubblicata il 05.05.2013. Articolo letto 1597 volte.
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