Odessa «Carry the Weight» [2013]
Recensione
Gli Odessa sono una band di Birmingham, che ha all’attivo numerosi live sia in Inghilterra che in Europa. “Carry the weight” è il loro debut album, uscito nel gennaio 2013. Superando i dettami del metalcore, questa band è riuscita a creare un sound radicato nei propri punti di forza: un elaborato scream/growl trascinante e mai superficiale, lyrics intense e introspettive, una sezione ritmica impeccabile e chitarre che producono riff potenti e lineari, senza rinunciare alla melodia nei ricercati accordi che si alternano simmetricamente alle note stoppate e mute. L’idea di ricerca di unità, di un muoversi tutti insieme verso la meta, di progressione e di scorrevolezza pervade tutto l’album, che non soffre del bipolarismo, soprattutto vocale, tipico del metalcore; la vocalità clean, infatti, appare brevemente e a sprazzi, sapientemente relegata a comparsa. Nel primo brano “Separeted” il serrato ritmo hardcore, che a tratti si dimezza, e gli accordi distonici (quasi ambient) sembrano introdurci in viaggio attraverso una selva oscura dantesca sonora in cui lo scream si dimena. In “Breaking point” il ritmo e i riff dalla struttura frammentata riprendono forma negli intermezzi melodici. “All I have” è un po’ il manifesto degli Odessa, che cercano il giusto equilibro tra ritmi compressi e aperture melodiche. “Animosity”, “Path of frustation” e “Isolation” oscillano tra ritmiche hardcore e metal di nuova generezione, in cui il suono sale sulle giostre comprimendosi e dilatandosi continuamente, lasciando che lo scream versatile e potente prenda il controllo, invadendo anche ritornelli e parti melodiche. ”Divide & Conquer” è un pugno in faccia, con ritmi e accordi frontali e intransigenti, e uno scream/growl battagliero e incontenibile. “Carry the weight” è un brano ben strutturato in cui ritorna l’alternanza tra ritmi più estremi e ritornelli melodici, con vocals cangianti e senza pace. “Complications” è un’invasione sonora, in cui infuriano riff martellanti e intermezzi battenti, comandati da una batteria instancabile. In “Anywhere but here” il ritmo rallenta e si combina con l’intreccio tra accordi stoppati e riff melodici. L’ottima “On the outside” gode di riff ben composti e abbinati, in cui le ritmiche giocano a rincorrersi e in cui lo scream incide lyrics tormentate. “Blind” chiude l’album e indica una via di uscita dal tunnel, è un concentrato di energia ritmica e accordi più sereni e consapevoli. “Carry the weight” è un percorso all’interno di se stessi, grazie al quale gli Odessa raggiungono una non comune unità tra significante (suono) e significato (lyrics). Restando ancorati alle radici metal e hardcore, gli Odessa rappresentano un germoglio mutante nel panorama metal europeo.
Track by Track
- Separated 75
- Breaking point 80
- All I have 75
- Animosity 80
- Path of frustration 80
- Isolation 80
- Divide & Conquer 85
- Carry the weight 80
- Complications 85
- Anywhere but here 75
- On the outside 85
- Blind 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 75
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
80Recensione di Jezebel pubblicata il 08.05.2013. Articolo letto 1320 volte.
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