Voodoo Circle «More Than One Way Home» [2013]

Voodoo Circle «More Than One Way Home» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Led »

Recensione Pubblicata il:
10.05.2013

Band:
Voodoo Circle

Titolo:
More Than One Way Home

Nazione:
Germania

Formazione:
David Readman - Vocals
Alex Beyrodt - Guitar
Mat Sinner - Bass & Vocals
Jimmy Kresic - Keyboards
Markus Kullmann - Drums

Genere:
Classic Hard Rock

Durata:
52' 9"

Formato:
CD

Data di Uscita:
22.02.2013

Etichetta:
AFM Records

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Hard Rock con venature glam sulla falsa riga di band come Motley Crue, Van Hallen, Whitesnake, Deep Purple. Bello, lineare, fluido, tutte caratteristiche che vanno a comporre un bel cd dal titolo “More Than One Way Home”.
Questo è il nuovo lavoro della band dei "Voodoo Circle", dodici brani apprezzabili dall'inizio alla fine grazie anche al buon contributo che dà la voce, quasi sempre sugli alti ma senza uscire dai toni, anche quando subentra la seconda voce .
"Graveyard City" è il brano d'apertura, una song potente, tecnica specie per la sezione ritmica, poi è il turno di una ballata con glievi influenze blues dal titolo "Tears In The Rain". In questo brano molto soft si può apprezzare l'intermezzo ritmico di chitarra preciso, veloce, tecnico, piacevole all'orecchio insomma un buon contributo alla causa.
"Heart Of Babylon" è la terza song di questo “More Than One Way Home” che da spazio anche all'uso di tastiere, un brano cadenzato, melodico, ben strutturato. A seguire in perfetto stile tastiere "Deep Purple" che accompagnano una voce che mi fà tornare in mente per una frazione di secondo i cori blues stile messe americane domenicali, è il turno di "Cry For Love" un buon lento strappalacrime seguito da un secondo strappalacrime "Alissa" con una azzeccato impiego di percussioni ( bongo e tamburelli ) e sezioni di archi. I Voodoo Circle hanno capito comunque che continuando sulla linea degli strappalacrime si và poco lontano e dunque riprendono con la dovuta calma il ritmo con un brano che per struttura è velocità si rifà a "Tears in the rain", il ritmo sale ancora d'intensità con il brano numero sette "Bane Of My Existence" (stesso attaccao e struttura di "Graveyard City"). Ma il ritmo scende nuovamente con il brano che dà il titolo al cd “More Than One Way Home”. Un mix di tastiere, chitarre pulite, riff e atmosfere che ricordano i "Withesnake".Il cd si avvia verso la fine con due brani che a mio avviso hanno la pecca di avere lo stesso attacco ( chitarre distorte ) il punto è che tutte quelle di questo cd che non siano ballate lente hanno questa caratteristica dunque da questo punto di vista c'è poca creatività. “More Than One Way Home” si chiude con "Open Your Eyes" in versione live. Un bella traccia tirata che dà spazio ad assoli di tastiere e di chitarra e cori ben strutturati. Nel complesso un buon lavoro tecnicamente perfetto e sapientemente dosato anche per quanto riguarda la durata dei brani, dettaglio molto importante secondo me perchè si evita di appesantire il tutto.