Odd Dimension «The Last Embrace To Humanity» [2013]

Odd Dimension «The Last Embrace To Humanity» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Digprog »

 

Recensione Pubblicata il:
17.05.2013

 

Visualizzazioni:
2104

 

Band:
Odd Dimension
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Titolo:
The Last Embrace To Humanity

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Manuel Candiotto :: Vocals
Gianmaria Saddi :: Guitars
Gabriele Ciaccia :: Keyboards
Gigi Andreone :: Bass
Federico Pennazzato :: Drums

 

Genere:
Progressive Metal

 

Durata:
50' 54"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.03.2013

 

Etichetta:
Scarlet Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

A due anni esatti dall’uscita dell’album d’esordio "Symmetrical" (2011), gli alessandrini Odd Dimension presentano al pubblico la loro ultima fatica studio “The Last Embrace To Humanity”, edita da Scarlet Records. Cosa vi posso dire, già dal primo impatto si percepisce la loro forte connotazione Progressive Metal, impegnata non solo a livello compositivo ma anche a livello di soggetto, a un tema che è sviscerato su otto lunghe tracce per un Concept album che già della copertina (disegnata da Carl Glover, che ha lavorato per i Porcupine Tree) trasmette il messaggio, raffigurato da un volto giovane non completamente a fuoco a rappresentare l’alienazione degli individui in questa nostra società, la quale danneggia e nel peggiore dei casi tende a distruggere le nostre esistenze, il tutto nel nome del progresso. Dato che quindi il tema affrontato è attualissimo, c’è da aspettarsi che anche le composizioni siano ad hoc, ben adattate al tipo di situazione. In effetti, gli Odd DImension ci sanno fare e alla grande, proponendo un lavoro compatto e di qualità, evidenziando grande maturità a livello compositivo, dando sfogo ai virtuosismi solo quando davvero è necessario, dirigendo il tutto verso a più che dovute proporzioni. Non a caso, l’album segue il recente tour europeo, dove hanno avuto l’onere di accompagnare niente popò di meno che i Rhapsody of Fire, esperienza che ha giovato all’entusiasmo e alla creatività di questi cinque giovani di belle speranze del nostro panorama Progressive. Andando al sodo, il disco è aperto da “The Unknown King”, pezzo introdotto da un’atmosfera mistica e orientaleggiante, che si apre poi in un Progressive Metal da antologia, quasi Dream Theater-iano, azzeccatissimo nelle sonorità e nella scelta delle variazioni ritmiche. “Under My Creed” non si discosta stilisticamente dal brano precedente, ma riesce a stupire per bellezza e atmosfera, ornato da un bell’intermezzo strumentale tutto su tempi dispari (epico Andreone al basso!). Stesso dicasi per “Dissolving Into The Void“, dall’atmosfera più pacata e che innesta all’interno di questo mosaico di melodie un altro pezzo (gioco di parole, ndr.) più che azzeccato. “It’s So Late”, che si avvale della partecipazione di Michele Luppi, apre alla riflessione, pezzo melodico e di grande intensità seguito da “Another Time”, ballad dall’atmosfera distesa e magra di abbellimenti, forma di “ermetismo” adattato al pentagramma. Il picco di creatività si tocca con “Fortune and Pain”, la miglior traccia del disco, intensa al punto giusto e con un finale da lasciare a bocca aperta (tempi dispari e sonorità pazzesche). “The New Line Of Time” lascia di nuovo spazio alla vena melodica prima di chiudere il discorso con “Far From Desire”, per un finale al fulmicotone e dal carattere epico dove la band sfoggia tutto il repertorio più virtuoso, la ciliegina che rende ancor più buona la torta o che, nel caso specifico, rende più appetibile l’acquisto di questo supporto ottico. Buon ascolto!

Track by Track
  1. The Unknown King 80
  2. Under My Creed 75
  3. Dissolving Into The Void 75
  4. It’s So Late 70
  5. Another Time 70
  6. Fortune and Pain 85
  7. The New Line Of Time 70
  8. Far From Desire 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
75

 

Recensione di Digprog pubblicata il 17.05.2013. Articolo letto 2104 volte.

 

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