Muleta «La Peste» [2013]

Muleta ĞLa Pesteğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Carnival Creation »

 

Recensione Pubblicata il:
23.05.2013

 

Visualizzazioni:
1755

 

Band:
Muleta
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Titolo:
La Peste

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Enrico Teno Capozzo :: Vocals, Guitars
Davide Ed Scapin :: Guitars
Giulio Pastorello :: Drums

 

Genere:
Rock

 

Durata:
23' 8"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
06.05.2013

 

Etichetta:
Matteite
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Distribuzione:
Audioglobe
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Agenzia di Promozione:
Lunatik
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Recensione

Avevamo ascoltato i Muleta di “La Nausea” due anni or sono e restammo impressionati positivamente da un trio che aveva a sua volta impressionato l’ex CCCP Giorgio Canali. A tutt’oggi lo scorso album dei nostri rappresenta una pubblicazione molto interessante, tuttavia questo interesse non sono riuscito ad averlo per il novello “La Peste”, del tutto inferiore all’altro da ogni punto di vista.
Dieci brani per nemmeno la durata di un EP è ciò che questo album ha da dire. Sono frammenti (o schegge se preferite), piccoli pensieri da pseudo-cantautorato intenzionato a fare della poesia il proprio modo di esprimersi ma spesso e volentieri pecca di banalità. Anche “La Nausea” durava poco ma c’era personalità, c’era quel quid che ora personalmente non ho trovato nonostante stiamo parlando di musicisti che sanno suonare, e bene.
Qualche brano più energico fa la sua comparsa con “Ai Pazzi” o la stessa title-track, traccia graziosa ma considerabile una lacrima nel mare. Piccoli brandelli di tranquillità con “Lotteria”, “Moriremo Increduli” e l’acustica finale “Il Giorno In Cui” non prendono mai il volo e non convincono nemmeno dal punto di vista delle liriche, accenno “Lisa” e il suo testo che onestamente non ho trovato buono ma si tratta di gusti personali.
Si salva la produzione audio opportuna e ragionata ma, appurato il fatto che i nostri non vogliano stravolgere la scena musicale italiana, resta da domandarsi cosa ci resta dentro dopo aver ascoltato “La Peste”: mi è parso un disco non tanto usa e getta bensì qualcosa dalla sostanza ridotta all’osso. Che sia un esperimento più tendente al pop non ci sono dubbi ma non è sufficiente tentare di risultare fruibili con del materiale che a mio avviso non possiede chissà quale consistenza. I Muleta possono fare molto di più di così; avevano osato prima e non mi spiego perché non l’abbiano fatto ora.
Peccato.

Track by Track
  1. Meno 50
  2. Lisa 50
  3. Lotteria 55
  4. Ai Pazzi 55
  5. La Vittoria 50
  6. Moriremo Increduli 50
  7. Dodici Minuti 60
  8. A Denti Stretti 60
  9. La Peste 60
  10. Il Giorno In Cui 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
56

 

Recensione di Carnival Creation pubblicata il 23.05.2013. Articolo letto 1755 volte.

 

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