Panic.0 «Panic» [2013]

Panic.0 «Panic» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Jezebel »

 

Recensione Pubblicata il:
26.05.2013

 

Visualizzazioni:
1812

 

Band:
Panic.0
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Titolo:
Panic

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Lorenzo Baldassari - voce
Michele Ghilardi - chitarra
Simone Ghilardi - basso
Giacomo Domenici - batteria

 

Genere:
Metal / Crossover

 

Durata:
43' 8"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
11.03.2013

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Neanderthal Promotions
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Recensione

I toscani Panic.0 con il loro primo album “Panic”, uscito nel marzo 2013, dimostrano di avere come fondamento e, di conseguenza, di appartenere a una sfumatura di metal prettamente nostrana. Partendo dal crossover/numetal, trovano il modo di inserire pennellate di metalcore, soprattutto nella sfera vocale, dove c’è un’alternanza tra scream, growl e pulito/parlato. Nel complesso il suono possiede freschezza e immediatezza, è cadenzato, rettilineo, senza orpelli, senza aggressività ostentata e con transizioni più o meno sottolineate. L’elemento di fantasia e dinamicità proviene soprattutto dal registro vocale che sostiene la causa sonora dei quattro ragazzi di Lucca reinventandosi continuamente. In “Pretty much dead already” e “Alice” le dinamiche sono scandite e scorrevoli, i riff brevi, la linea di basso ben distinguibile e il caratteristico avvicendamento di scream e clean. “Panic” e “Butchers of souls” risentono dell’influenza dell’ italian metal style nei riff melodici e nei ritmi. “Too late” e “The choice” risultano più dinamiche, con riff più elaborati, ritmi sincopati, sentore core, vocals più aggressive nella prima e base ritmica potente, riff roteanti e struttura complessivamente più costruita nella seconda. In “Nothing is over” il ritmo non stagna, si prende la libertà di cambiare man mano che le battute scorrono. “What a wonderful world” è il miglior pezzo dell’album perché le ritmiche sono serrate e si lasciano trascinare dalle vocals a sfondamento, che creano climax di tensione per esplodere nel refrain. Anche negli ultimi due pezzi “The last one” e “Darker than black” la regia è affidata alla vocalità: riff e struttura, quindi, diventano, forse fin troppo, minimali. I Panic.0 dimostrano impegno e, con l’album “Panic”, hanno (consciamente o inconsciamente) realizzato un lavoro in linea con la tradizione metal italiana.

Track by Track
  1. Pretty much dead already 70
  2. Alice 70
  3. Panic 70
  4. Butchers of souls 70
  5. Too late 75
  6. The choice 75
  7. Nothing is over 70
  8. What a wonderful world 80
  9. The last one 70
  10. Darker than black 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
72

 

Recensione di Jezebel pubblicata il 26.05.2013. Articolo letto 1812 volte.

 

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