Iconoclast (Russia) «Denunciation of Utopia Beyond The Grave» [2013]

Iconoclast (russia) «Denunciation Of Utopia Beyond The Grave» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Susie Ramone »

 

Recensione Pubblicata il:
28.05.2013

 

Visualizzazioni:
1033

 

Band:
Iconoclast (Russia)
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Titolo:
Denunciation of Utopia Beyond The Grave

 

Nazione:
Russia

 

Formazione:
Vladmir, drums; Renata, violin; Iconoden, guitar; Nybras, vocal, bass

 

Genere:
Black / Doom Metal

 

Durata:
0' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
03.03.2013

 

Etichetta:
Electrica Caelestis
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Casus Belli Musica
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Melodie decadenti, armonie melanconiche e suadenti sinfonie di violino. Il tessuto sonoro su cui s'innestano i riff di chitarra e la batteria a mitraglia in tipico stile black metal, un pò datato forse. E' il sound degli Iconoclast, band proveniente dalla Russia, che ha pubblicato nel 2013 l'album "Denunciation of Utopia Beyond the Grave" per l'Electrica Caelestis/Casus Belli Musica. Vladmir alla batteria, Iconoden alla chitarra, Nybras alla voce e basso e Renata al violino creano un progetto musicale omogeneo e ispirato anche se non propriamente originalissimo.
L'album si apre con la melodiosa song che da il titolo all'intero album, "Denunciation of Utopia Beyond the Grave", in cui i growl di Nybras s'intrecciano con gli inserti di violino di Renata, così come in "Dead flash gnawing of the divine image": e qui spiccano gli assoli di chitarra. Scream molto decisi e stacchi di batteria aggressivi, invece, nella song "Entitlement to Workship the Wooden Panels, mentre "My blacker than black Soul's declaration" è breve quanto struggente. Decisamente "apocalittica", poi, appare "Worldefeat": molto elaborata come traccia e al contempo potente ed energica, con lineari riff di chitarra e gli immancabili inserti di violino. "Premeditated interment morphology" è invece una tipica black metal song, rabbiosa nei growl ma sempre addolcita dal violino di Renata. Così come "Self Composition of God", canzone maliconica e nel contempo aggressiva, mentre "Doom for inconsolable grief" è la song, abbastanza sconclusionata, che chiude l'album dei romantici ma datati Iconoclast.

Track by Track
  1. Denunciation of utopia beyond the grave 65
  2. Entitlement to workship the wooden panels 65
  3. Dead flesh gnawing of the divine image 75
  4. My blacker than black Soul's declaration 60
  5. Worldefeat 65
  6. Premeditated Interment morphology 60
  7. Self composition of God 75
  8. Doom for inconsolable grief 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
66

 

Recensione di Susie Ramone pubblicata il 28.05.2013. Articolo letto 1033 volte.

 

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