Burn of Black «Danger» [2013]

Burn Of Black «Danger» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Dust »

Recensione Pubblicata il:
04.06.2013

Band:
Burn of Black

Titolo:
Danger

Nazione:
Italia

Formazione:
Giacomo "Jacko" Cordioli - voce
Marco "Markwild" Piva - chitarra
Alessandro "Banè "Bassani - chitarra
Sylvia "Shiva" Fabbris - basso
Alberto Lèmoni - batteria

Genere:
Alternative Heavy Thrash Metal

Durata:
17' 0"

Formato:
CD

Data di Uscita:
18.03.2013

Etichetta:
Inverse Records

Sweet Poison Records

Distribuzione:
Audioglobe

The Orchard

Agenzia di Promozione:
Red Cat Promotion

Recensione

Dopo molto tempo torno a recensire band italiane; sempre capitanata dalla ormai consueta Inverse Record, Sweet Poison Records e promossa dalla attivissima Promotion italiana Red Cat, i “Burn of Black” ci propongono il loro lavoro “Danger” lavoro che ci arriva dopo vari cambi di formazione e grazie alla collaborazione con Dysfunction Production, sotto la guida di Eddy Cavazza e Dualize (Logic Terroror, Rude Forefathers, Soilwork, Dino Cazares, Fear Factory, e molti altri) per qualcosa a metà tra un disco e un EP composto da soli cinque brani che forse non permette di focalizzare in pieno il carattere e lo spirito della band. Dai circa 15 minuti di ascolto che possiamo sfruttare per conoscere i ragazzi, si capisce subito che il livello artistico è assolutamente ottimo: il genere proposto si mette a metà tra Thrash Metal molto tirato e sonorità più moderne e melodiche tipiche di quel macro genere che viene spesso etichettato come Alternative Metal per generalizzare nuovi accostamenti ed arrangiamenti non proprio convenzionali.
I brani sono tutti abbastanza ben costruiti; la base come già detta è Thrash, questa spesso viene unita a ritmiche dispari e spezzate in stile groove per poi culminare in ritornelli spesso melodici con sonorità molto più aperte che possono essere “digerite” pure dagli amanti dei generi meno estremi, anche se siamo lontani da caratteristiche main stream. L’unione di queste caratteristiche sonore diverse a mio avviso è molto ben riuscita anche se, come purtroppo ben sappiamo, queste scelte finiscono spesso nel dividere gli ascoltatori; potremmo parlare all’infinito di questo aspetto, ma non credo sarebbe particolarmente costruttivo visto che i ragazzi sanno decisamente quello che fanno.
La prova tecnica è assolutamente ottima, anche se possiamo fare qualche piccolo appunto nell’interpretazione vocale non proprio impeccabile e nella non perfetta unione delle sezioni ritmiche di basso e batteria in alcuni segmenti, ma comunque niente di imperdonabile. Molto buono il mix di suoni e tutta la qualità audio e di produzione che ci porta su livelli eccellenti per un EP e assolutamente di livello per un disco.
Purtroppo bisogna dire che cinque brani sono pochi per farsi un’idea completa della band; soprattutto per lo stile elaborato che propongono, quindi la cosa migliore è prendere per buona (buonissima) questa prima uscita, sperando di avere conferma nell’immediato futuro dell’ottima impressione che è capace di fare.