Vikingore «Wolves In The Battlefront» [2013]
Recensione
Gruppo curioso questi Vikingore, a leggere il nome le prime cose che vengono in mente sono i vichinghi e il gore, quindi uno magari si immagina un incrocio tra il tipico viking metal e il brutal grind di gente come gli Exhumed.
Niente di tutto ciò invece, infatti questi ragazzi provenienti addirittura dall’ Andalusia, si prodigano in un death metal abbastanza classico e quadrato; un death metal che però non esagera mai nelle sparate tipicamente death e risulta quindi molto più incentrato sui mid tempos che danno ai 42 minuti di durata del disco una nota di epicità.
In teoria i nostri, dovrebbero essere una versione meno famosa e meno barbuta degli amon amarth, ma ad ascoltare bene il disco ci si accorge che le parti tipiche del viking-epic (chitarre soliste melodiche, riffoni da pugno alzato al cielo ecc.) si contano quasi sulle dita di una mano, molto presenti nella prima traccia ad esempio.
I ritmi come già detto, risultano abbastanza semplici, mid tempos con tappeti di doppia cassa e qualche punta di blast beat per accelerare il tutto, niente di particolare, ma regge bene. Le chitarre risultano decisamente efficienti nonostante non brillino ne per i suoni (un po’ amatoriale la distorsione) ne per originalità dei riff. Si cerca di dare un po’ più di varietà al tutto inserendo qualche riff black-oriented e frequenti accenni melodici. Niente roba da antologia, ma fanno il loro sporco lavoro.
Abbastanza convincente la voce, mantenuta sempre su standard tipicamente death, quindi largo uso di un growl cavernoso che alterna scream più black metal ad addirittura punte di pig squeal ( si senta “the undead’s rising”), risultando abbastanza varia. Diciamo che di base ricorda quella del cantante degli Amon Amarth, ma più di una volta ricorda il pastoso growl di Dave Rotten degli Avulsed.
Il disco alla fine scorre anche abbastanza bene, non ha particolari cali di tono, ma il lato negativo è che non ha neanche picchi qualitativi. Il disco scorre senza lasciare un segno, e anche dopo numerosi ascolti non si riesce a ricordare qualcosa di concreto.
In ogni caso un buon disco, sicuramente verrà apprezzato dagli amanti del genere, con un po’ più di ricercatezza nei suoni e nei riff si potrà parlare dei vikingore in termini molto più lusinghieri.
Track by Track
- The Wrath 70
- Ymmir's Disembowelment 60
- Justice's Fall 75
- Feasting upon the Butchered 60
- The Witchery 80
- The Undead's Rising 70
- Forgotten by the Gods 65
- Red Fog 80
- The Wisdom 60
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 65
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 60
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
69Recensione di Revenant pubblicata il 06.06.2013. Articolo letto 1039 volte.
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