Tangerine Stoned «Tangerine Stoned» [2013]
Recensione
Da Rimini e per Moonlight Records arrivano questi loschi figuri chiamati Tangerine Stoned i quali sono stati in grado di fare ciò che non definirei impossibile ma improbabile, specie in tempi musicali come questi: suonare cosa e come si faceva negli anni 60 di quel Rock che ha gettato i semi germogliati nel futuro.
Band come Doors, Pink Floyd, Cream, Jefferson Airplane, Quicksilver Messenger Service e molti altri ancora rappresentano una base più che concreta sopra la quale si sviluppa il sound fortemente (e volutamente) acido, psichedelico, vintage, sporco, vissuto e più che meritevole di questi adorabili Tangerine Stoned, cinque musicisti di alto calibro che sono stati in grado di sfornare un disco dalla durata di poco più di un Extended Play e con attitudini talmente rock da fare invidia a molti.
Ascoltando l’omonimo disco e dando un’occhiata alla superba copertina attempata sembra proprio di tornare in tutto e per tutto ad atmosfere che il sottoscritto purtroppo non ha vissuto ma che ha immaginato leggendo centinaia di libri in merito e guardando film su film oltre che documentari perciò, indirettamente, riesco a vivere un po’ di quella fine di anni 60 quando “Disraeli Gears”, “Surrealistic Pillow” e “Are You Experienced” erano sulla cresta dell’onda mentre oggi rappresentano soltanto un must per appassionati veri.
Ho apprezzato moltissimo la qualità generale di tutto “Tangerine Stoned” e anche la scelta e la gestione di ogni singolo strumento; ogni elemento viene esaltato compresa l’incredibile voce del singer Chris Jei. La forza dei nostri è rappresentata totalmente dallo spirito della loro musica, del loro blues (“Blues in Door” è favolosa!), del loro risultare sperimentali alla vecchia maniera (“Dirty Ceiling” e “Nave Da Bar”) e devo ammettere che se la cavano piuttosto bene anche con le suite strumentali (“L'Urlo della Strega”) nelle quali riversano fiumi di influenze floydiane personalizzate a dovere ma senza uscir troppo fuori dal contesto iniziale.
Insomma i Tangerine Stoned stupiscono ogni secondo del disco e sarei davvero curioso di farmi un loro live qualora riesca.
Bravi davvero.
Track by Track
- Venice 80
- Clean Window 75
- Blues in Door 80
- Dirty Celling 85
- Nave Da Bar 85
- L'Urlo Della Strega 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 70
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
82Recensione di Carnival Creation pubblicata il 11.06.2013. Articolo letto 3278 volte.
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