Remnants Of Divination «Sleepless» [2013]

Remnants Of Divination «Sleepless» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Carnival Creation »

Recensione Pubblicata il:
14.06.2013

Band:
Remnants Of Divination

Titolo:
Sleepless

Nazione:
Italia

Formazione:
Andrea Forlucci :: Vocals
Francesco Capuzza :: Guitar
Gianmarco Tramontano :: Bass
Federico Storai :: Drums

Genere:
Brutal Death Metal

Durata:
20' 10"

Formato:
EP

Data di Uscita:
2013

Etichetta:
Autoproduzione

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

I grossetani Remnants Of Divination hanno da poco pubblicato il loro EP chiamato “Sleepless” che contiene 6 tracce di Death Metal ricco di furore, rabbia, violenza e una precisione millimetrica nell’esecuzione sia da parte delle chitarre/basso che per quanto riguarda i suoni della batteria.
A proposito di questo, l’unica pecca che ha questo piccolo “Sleepless” a mio parere è relegata alla produzione delle pelli: troppo fredde, troppo poca dinamica, suoni eccessivamente triggerati tanto da farmi pensare che il tutto è stato registrato via midi con i suoni del plug in Drumkit From Hell che tutti conosciamo molto bene e che viene utilizzato moltissimo nell’ambito della finalizzazione di dischi di metal estremo con batteristi che suonano la loro parte solo in sede live. Ormai moltissimi gruppi hanno questo tipo di approccio (funzionale per altro) per cui non mi sorprenderei se anche i ROD avessero scelto questo tipo di registrazione.
Tornando invece al minuto ma sorprendente dischetto, è davvero stuzzicante per un ascoltatore notare tanta precisione e inventiva di cui i brani sono pregni: dopo un intro forse troppo lungo ma che introduce a dovere nell’opener title-tack iniziamo subito a capire con chi abbiamo a che fare, ovvero con un quartetto profondamente ispirato a nuove e vecchie glorie del Death Metal capace di sferragliate ma anche di snocciolare riff niente male, soli di chitarra adeguati e vocalismi molto ritmici e articolati bene senza risultare noiosi (bella la prova di “Odio” e “The Sound Of My Suicide”).
C’è da fare ancora molto lavoro ovviamente quindi non è il caso di esitare ma anzi, continuare su questa strada cercando di proporre qualcosa di ancora meglio. Le basi sono state costruite per bene, ora è tempo di osare maggiormente poiché i ROD possiedono belle carte da giocare.