Artizan «Ancestral Energy» [2013]

Artizan «Ancestral Energy» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Elbereth »

Recensione Pubblicata il:
20.06.2013

Band:
Artizan

Titolo:
Ancestral Energy

Nazione:
U.s.a.

Formazione:
Ty Tammeus ( Drums)
Tom Braden (Vocals)
Shamus Mcconney (Guitars)
Jon Jennings (Bass)

Genere:
Melodic Power / Progressive Metal

Durata:
40' 19"

Formato:
CD

Data di Uscita:
10.05.2013

Etichetta:
Pure Steel Records

Distribuzione:
H'Art Musik-Vetrieb GmbH

Bertus

Sound Pollution Distribution

Agenzia di Promozione:
Pure Steel Promotion

Recensione

E poi arriva un bel disco a cambiarti la giornata...fin dal primo pezzo è la malinconia a farla da padrona (una sensazione del tutto personale, sia ben chiaro, perchè non è questo il mood della musica degli americani classic metallers Artizan), in pochi minuti rivivo le giornate adolescenziali alla scoperta dei miei primi album classic/power, i primi festival estivi ad alta gradazione alcolica, quando della musica ancora non ero in grado di apprezzare pienamente le sfumature tecniche ma mi accontentavo del solo il brivido/scossa adrenalinica.

Detto ciò, quello che sto ascoltando mi piace assai e se non fosse per una mancanza di energia a livello ritmico sarebbe un album perfetto per il suo stile.
Il quartetto di Jacksonville, Florida, mescola le peculiarità delle sonorità tipiche di Queensryche, primi Savatage, Warlord e Hammerfall (ecco svelata la chiave che ha aperto il cassetto della mia memoria) ad un leggero progressive che rende il tutto incredibilmente interessante e coinvolgente.

E' un disco completo, dalla cavalvata tedescofila "I Am the Storm" alla power (quasi)ballad mid-tempo "The Guardian", ma sono i dieci minuti della title track "Ancestral Energy" che lasciano trasparire le migliori doti, tecniche e compositive della band.

Punticino di merito anche per l'artwork degno una carta leggendaria stile Wizard of the Coast.

La prova vocale di Tom Braden è ottima, non scivola una sola volta, neanche quando, in "The Death of Me", si trova microfono a microfono con Matt Barlow (Iced Earth); riff e soli evocativi e potenti, ma, come anticipato prima, ritmiche a tratti leggermente patinate.

Album fortemente consigliato ai fan del genere.