Recensione

I blues rockers The Ciurmas provengono da Fano ma se li ascoltaste vi verrebbe il serio dubbio di trovarvi di fronte ad una band quantomeno californiana o texana vista l’attitudine così prepotente di suonare del rock ‘n’ roll/blues così USA style.
In modalità assolutamente e irrimediabilmente cazzona, il quartetto se la canta e se la suona per venti minuti proponendo qualcosa che è impossibile da odiare, che fa muovere le gambe, le braccia, che ti fa venir voglia di aprire l’ennesima birra ghiacciata o accenderti quella dannata sigaretta e guidare sull’autostrada lontano da tutto e tutti verso una destinazione ignota.
Impossibile non restare affascinati e felici dopo questi venti minuti di bellezza sonora contrapposta alla sporcizia e marciume da bar malfamato nel quale diversi cowboy bevono, fumano, generano risse o giocano a poker barando. Tutti clichè ovviamente ma simpatici luoghi comuni che ci hanno fatto crescere con libri, fumetti e spaghetti western e vedere tutto questo trasposto in musica con l’energia di quattro musicisti molto capaci metterebbe il sorriso a chiunque sia un grado di apprezzare tutto ciò (mi auguro siate molti).
Desertici, spiazzanti, divertenti e incredibilmente freschi. Ecco The Ciurmas, band che mi auguro di vedere dal vivo al più presto.
Ora però vogliamo un album o qualcosa che duri più di 20 minuti!

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